La Commissione Bilancio scalda i motori in vista del rush finale. Il vertice di maggioranza svolto ieri a Palermo, in via Magliocco, ha rasserenato gli animi e spianato la strada verso una più serena e meno tumultuosa via verso il disco verde alla manovra quater.
La II Commissione, presieduta da Dario Daidone, inaugura oggi una settimana ricca di sedute, che, al termine, entro venerdì 26 settembre, dovrebbero mettere un punto all’iter parlamentare della variazione di bilancio. L’incontro di ieri tra le forze che compongono la coalizione di centrodestra (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Democrazia Cristiano, Mpa e Noi Moderati) ha permesso di tracciare una linea comune sulle proposte di carattere generale. Tutti temi che nelle settimane precedenti, anche alla pausa estiva, avevano creato discrepanze e spaccature all’interno della maggioranza che sostiene il governo Schifani. Un confronto serrato su Consorzi di Bonifica, Asacom, laghetti aziendali in agricoltura ed editoria che si è concluso concedendo ulteriori ventiquattrore di tempo ai singoli partiti per riflettere sull’itinerario da perseguire, considerando che a tale pacchetto di misure sarà dedicato un bacino di risorse che si aggira intorno ai 25 milioni di euro. Una cospicua somma, c’è inoltre da aggiungere, potrebbe essere destinata anche ad un’altra proposta governativa, cioè quella relativa allo smart working.
La manovra, nel suo complesso, avrà un valore complessivo di circa 90 milioni di euro, che saranno pescati dai fondi globali. Gli emendamenti aggiuntivi di carattere generale si aggregheranno al testo base, la cui votazione terminerà oggi con la decisione finale su quegli articoli rimasti in bilico: l’autorizzazione alla stipula di un accordo transattivo, il sostegno ai Comuni per le iniziative di carattere sociale, economico e culturale e il rifinanziamento di alcune leggi. Attualmente compongono la manovra quater: il nuovo sistema contabile basato sul principio Accrual; le misure sulla protezione sociale; l’implementazioni e l’adeguamento delle piattaforme digitali del dipartimento regionale tecnico (Drt); le disposizioni urgenti per fronteggiare la carenza di medici anche nei Comuni ricadenti nelle Isole minori; le modifiche dell’articolo 15 dell’ultima legge di stabilità riguardante i forestali; il fondo da destinare ai film di produzione cinematografica; i finanziamenti per la realizzazione di eventi promozionali e di alto richiamo turistico, nelle Città Metropolitane di Messina e Palermo; gli interventi per i per beni e i parchi archeologici; i fondi da destinare ai collegamenti relativi ai servizi aerei di linea; le disposizioni sulla pianificazione del demanio marittimo e sulla rigenerazione del lago di Pergusa (CLICCA QUI).
A questi si aggiungeranno gli interventi territoriali, cioè proposte avanzate dai deputati, che saranno valutate una alla volta dalla Commissione Bilancio, con dei paletti ben precisi: rientrare nei 60 milioni di euro previsti per quest’ultimi e per gli emendamenti aggiuntivi di carattere generale. Sugli interventi territoriali, inoltre, vige una regola ben precisa: saranno accolte solo le proposte relative ad infrastrutture, niente sagre, feste o associazioni. Il motivo? Arginare il pericolo e le polemiche su presunte “mancette“.
Ma si guarda già oltre la manovra quater. Qualora il testo non dovesse riscontrare ostacoli, il vertice di maggioranza tornerà a riunirsi dopo l’8 ottobre, data prestabilita dal cronoprogramma per l’approvazione della variazione di bilancio. Sul tavolo i temi principali saranno la Finanziaria di fine anno e le restanti nomine di sottogoverno. Dopo aver rinfrescato i vertici di Consorzi universitari, Iacp ed Enti parco, oltre dieci giorni fa, ben presto si tornerà a parlare anche di altri enti, che riguardano per esempio i settori dell’Agricoltura o della Famiglia. Anche in questo caso bisognerà trovare l’intesa giusta. Così come su un’altra vecchia conoscenza.
Non si parlerà di Consorzi di Bonifica solo all’interno della manovra quater, al fine di stabilizzare i lavoratori. L’argomento e la necessità di una norma che riformi e riorganizzi l’apparato tonerà presto alla ribalta. Il vecchio ddl affossato a fine luglio dai franchi tiratori a Sala d’Ercole potrebbe essere riproposto con qualche piccola modifica.
Insomma, all’Ars si preannunciano mesi complessi e dai confronti accesi, senza esclusione di colpi.





