Il nuovo corso della Democrazia Cristiana senza Totò Cuffaro. I deputati regionali della DC sono alla ricerca di un equilibrio stabile dopo l’inchiesta sugli appalti che tra i 18 indagati ha incluso l’ormai ex segretario nazionale e il capogruppo all’Ars Carmelo Pace e l’esclusione della giunta di governo dei due assessori Nuccia Albano e Andrea Messina, rispettivamente alla Famiglia e agli Enti locali. A guidare il gruppo parlamentare in un momento così delicato è il presidente della I Commissione Affari Istituzionali Ignazio Abbate.
Intervistato da ilSicilia.it, l’esponente democristiano ha spiegato quali saranno i prossimi passi del partito che nel pomeriggio di ieri ha riunito i colleghi per discutere della decisione assunta dal presidente della Regione Renato Schifani e sul futuro imminente. Già, perché la Finanziaria è ormai alle porte e gli equilibri a Sala d’Ercole, ancor prima degli ultimi fatti di cronaca, non appaiono per nulla stabili. Un quadro un po’ più chiaro potrebbe arrivare domani, quando la coalizione di centrodestra si riunirà per il secondo round del vertice di maggioranza, una prosecuzione rispetto a quello svolto, proprio tra le mura di Palazzo dei Normanni, lo scorso giovedì 6 novembre, in vista della Manovra che dovrà essere approvata entro fine dicembre.
Abbate ha ribadito l’unità e la coesione del gruppo parlamentare. Ben presto il partito dovrà riorganizzarsi, soprattutto per quanto concerne i vertici, ma l’attenzione e tutta rivolta sul presente. La DC dovrà riconsolidare il rapporto con il presidente della Regione e sosterrà la legge di Stabilità. Poi da gennaio si valuterà se continueranno a persistere le condizioni per risanare il legame con il governo e gli altri partito della coalizione o intraprendere una nuova strada.



