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Amam 2.0: presentato il nuovo corso dell'”ex bancomat del Comune di Messina”

venerdì 8 Novembre 2019

Il sindaco di Messina Cateno De Luca, il vicesindaco con delega alle Risorse Idriche Salvatore Mondello e il presidente del CdA di Amam Spa Salvo Puccio, insieme ai componenti Roberto Cicala e Loredana Bonasera, hanno presentato oggi a Palazzo Zanca i nuovi servizi Amam 2.0 che saranno operativi entro gennaio 2020 e alcuni già da lunedì 11.

“Siamo riusciti nell’arco di poco più di un anno – ha dichiarato De Luca – a presentare un volto nuovo di un’azienda che stiamo sostenendo sotto tutti i punti di vista. Nella variazione di bilancio inviata al Consiglio comunale, abbiamo previsto un aumento di capitale di 2 milioni di euro e non escludiamo, se sarà necessario, entro il prossimo mese di marzo di procedere con un ulteriore aumento, perché vogliamo adeguare ormai il capitale sociale agli obiettivi che abbiamo assegnato all’Amam in quanto non è pensabile che questa azienda con un ruolo così strategico possa continuare a scontare gli errori del passato sotto il profilo gestionale e sotto quello strategico e nello stesso tempo non possa svolgere anche il ruolo di soggetto che esplica un servizio classico e così delicato”.

“È in corso una modifica ed un’integrazione dei contratti di servizio con investimenti imponenti da parte del Comune che hanno invertito la rotta rispetto al passato in cui il Comune chiedeva soldi all’Amam per pagare i debiti del Palazzo. Abbiamo già redatto la delibera, rinunciando agli utili farlocchi che l’Amam aveva o avrebbe avuto con un controllo preventivo dell’andamento dei bilanci dei prossimi anni, perché nel piano di riequilibrio precedente era stato stabilito che circa 23/25 milioni di euro, come misura per pagare i debiti maturati da Palazzo Zanca, dovevano essere dati dall’Amam attraverso gli utili, cosa vietata dalla legge. Ho sempre parlato di bilanci falsi costruiti attraverso una serie consequenziale di illeciti, di violazione di leggi, contabili e con risvolti anche penali”.

la conferenza su Amam

“Tutto ciò – ha detto De Luca – stato archiviato attraverso un duro lavoro che stiamo portando avanti per evitare di fare saltare il banco con circa 50 milioni di euro di debiti solo dei fornitori di energia elettrica. L’Amam, nel rapporto corretto tra socio unico e azienda, era il bancomat del Comune di Messina, perché così era stato inquadrato. Con grande senso di sacrificio abbiamo portato avanti un lavoro radicale e per questo risultato ringrazio tutti in quanto è l’inizio di un nuovo corso. Utilizzando le risorse interne che hanno acquisito nuovi stimoli, anche con piccole iniziative è stato alzato il livello dei servizi come l’erogazione dell’acqua, si è efficientato e si è creato definitivamente il contesto adatto per partire con la nuova fase che oggi vi stiamo illustrando”.

“Mi piace pensare – ha evidenziato il vicesindaco Mondello – che tutte queste innovazioni possano avere ripercussioni interessanti per il cittadino e quindi che tutto quello che viene realizzato avvantaggi il cittadino. Se da un lato abbiamo voluto penalizzare l’utente sotto il profilo della regolarità, dall’altro con questi nuovi servizi innalziamo il livello organizzativo che può in un range di tempo relativamente compatto migliorare il dialogo perché spesso la criticità principale è una mancanza di comunicazione corretta e senza un giusto canale di trasmissione si determina un corto circuito ed un malfunzionamento cui si aggiungono anche il malcostume e la scarsa attenzione verso la cosa pubblica”.

“Sotto il profilo tecnico – continua Mondello – il sindaco parlava dell’assegnazione di nuovi servizi, uno per tutti lo smaltimento delle acque bianche, un sistema che deve essere totalmente integrato con lo smaltimento delle acque nere perché è evidente che una città che tende al futuro non possa più prescindere da una corretta funzionalità. Quando il sindaco parla di normalità si riferisce ai principi base che passano attraverso una funzionalità totale dello smaltimento delle acque nere ma altrettanto di quelle bianche. Basti pensare che gran parte del centro abitato di Messina attualmente ha ancora la commistione delle acque bianche; quindi cerchiamo di pensare al futuro anche in tal senso affidandoci a chi, riguardo alla risoluzione di queste problematiche, ne ha la professionalità tecnica e la capacità”.

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