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Polemiche nel centrodestra sul servizio pulizia spiagge

Approvato il nuovo contratto di servizio di Reset, affidati interventi per 279 milioni di euro in 9 anni

venerdì 15 Novembre 2024
reset

Reset ha un nuovo contratto di servizio. Il Consiglio Comunale ha approvato questo pomeriggio la delibera che fissa i paletti per le attività della società Partecipata consortile presieduta da Fabrizio Pandolfo. Trentuno milioni di euro all’anno per nove anni. Risorse necessarie ad espletare servizi di pulizia del verde urbano, di portierato e di attività assistenziali socio-sanitarie. Diciotto i favorevoli, otto gli astenuti. Una maggioranza che, anche oggi, si è presentata in aula a ranghi ridotti e con evidenti strascichi interni dettati dallo scontro d’aula di ieri, in cui le compagini di Forza Italia e Fratelli d’Italia sono arrivate ai ferri corti.

Polemiche in aula nel centrodestra

Due, almeno, i passaggi finiti nell’occhio del ciclone durante i lavori d’aula quest’oggi. Il primo ha interessato l’emendamento, a prima firma di Pasquale Terrani, con il quale il consigliere di Forza Italia ha tenuto ad imprimere un correttivo tecnico alla scheda relativa alla pulizia spiagge, inserendo un riferimento esplicito al tratto della Costa Sud di Romagnolo. Una zona da sempre politicamente contesa fra la compagine azzura e i meloniani. Nella proposta di modifica però non veniva specificato il numero di metri quadrati da applicare alla sezione. Fatto finito sotto la lente d’ingrandimento del capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo. Alla fine, a porre la pace su un contenzioso durato quasi un’ora, un sub-emendamento che ha sanato il vulnus normativo.

L’altro passaggio su cui la delibera ha rischiato di arenarsi è stato quello relativo al periodo di pulizia delle spiagge. Un articolo già attenzionato ieri a causa dell’emendamento, poi ritirato, con il quale la consigliera di Forza Italia Catia Meli ha provato ad estendere l’efficacia del provvedimento ai mesi di aprile e novembre. Oggi, a sorpresa, proprio Fratellli d’Italia, componente che per prima aveva contestato la proposta di modifica, ha presentato un emendamento a prima firma di Giuseppe Milazzo con il quale si rimette al Consiglio Comunale la deciso sulla possibilità di autorizzare interventi extra in quei periodi che escono fuori dal contesto temporale compreso fra maggio ed ottobre. La proposta è passata a maggioranza, ma l’astensione della stessa Catia Meli al voto è un passaggio politico non di poco conto per il futuro.

Cosa prevede il nuovo contratto di servizio di Reset

Il documento si compone di quattordici pagine, suddivise in 29 articoli e in diverse schede tecniche. Secondo quanto previsto dal nuovo contratto di servizio, la Reset si dovrà occupare dello “svolgimento di servizi strumentali a favore delle società consorziate“. Non cambia il corrispettivo annuo, bloccato dai vincoli imposti dal piano di riequilibrio. Trentuno milioni di euro all’anno che saranno così ripartiti: 8,2 milioni per la cura del verde pubblico (di questi 1,2 milioni di euro saranno destinati alla pulizia dei cimiteri comunali), 1,2 milioni di euro per le politiche socio-sanitarie e per il canile municipale, 176.000 euro per la pulizia delle spiagge, 218.000 euro per il trasporto degli alunni disabili, 5,1 milioni per le attività di custodia, 7,3 milioni per le attività di pulizia e 1,7 milioni per i costi indiretti di struttura. Il resto dei fondi verranno spesi su tasse ed IVA.

Nove anni di contratto, possibile integrazione di attività aggiuntive

Il Comune di Palermo avrà inoltre la facoltà di affidare, di volta in volta, servizi aggiuntivi alla Reset. Una facoltà disposta dall’articolo 28 del contratto di servizio. Passaggi fra i più discussi all’interno del centrodestra. Disposizione in cui rientrano le attività di diserbo delle strade, i servizi di disinfezione, disinfestazione, derattizzazione, sanificazione, portierato notturno, gestione e manutenzione delle ville e dei giardini storici, manutenzione straordinaria di arredi urbani, potatura di essenze arboree. Attività che dovranno essere svolte nel numero massimo di 1.582.922 ore di lavoro annue, con un coefficiente orario di fatturazione fissato a 17,45 euro l’ora. Esteso invece il periodo di efficacia che, dagli iniziali sei anni, è stato esteso a nove anni per effetto di un emendamento a prima firma di Massimo Giaconia.

Le reazioni

A tal proposito, è lo stesso Massimo Giaconia (astenuto al voto finale) ad esprimere il suo giudizio complessivo sul nuovo contratto di Reset. “Grazie all’approvazione dell’emendamento che ho personalmente redatto e condiviso con la Terza Commissione, la durata del contratto è stata estesa da sei a nove anni. Questo permetterà all’azienda di pianificare con maggiore efficacia, dotandosi di strumenti di programmazione essenziali come il piano industriale, il piano di fabbisogno del personale e un piano di investimenti. Tuttavia, nonostante questi miglioramenti, mancano ancora elementi concreti per una crescita strutturale e sostenibile dell’azienda“.

Di diverso avviso il gruppo della Democrazia Cristiana capitanato da Domenico Bonanno. “L’approvazione del contratto di servizio di Reset rappresenta un ulteriore passaggio importante raggiunto grazie a questa maggioranza e al lavoro di questo consiglio comunale. La Reset rappresenta una delle aziende strategiche del Comune di Palermo e averla messa in sicurezza ci permette di dare stabilità ad essa e ai lavoratori oltre che maggiori servizi ai cittadini. In particolare con l’art. 28 si introduce la possibilità di ampliare ulteriormente le attività svolte garantendo così possibilità di sviluppo all’azienda e di ampliamento della quantità e della qualità dei servizi erogati nei prossimi nove anni. Siamo orgogliosi del lavoro svolto dalla maggioranza e da tutto il consiglio e del contributo dato dal nostro gruppo consiliare per il miglioramento del contratto e per la sua approvazione“.

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