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il fatto

Cartelle esattoriali pazze, Confesercenti: “A disposizione un avvocato per chiedere rimborsi”

mercoledì 19 Ottobre 2022

Numerosi sono stati i commercianti che, a fronte degli avvisi di pagamento relativamente all’introduzione del Cup, ossia il Canone Patrimoniale di concessione del suolo pubblico e di autorizzazione o esposizione pubblicitaria del Comune di Palermo, si sono rivolti all’associazione Confesercenti di Palermo che ha prontamente accolto le richieste d’aiuto.

Quando ho visto arrivare queste cartelle esattoriali ho capito che c’era qualcosa che non andava. Ho sospettato che potesse esserci qualche errore o qualche abuso e mi sono subito premurato di affrontare il problema.” ha dichiarato ai microfoni de ilSicilia.it il responsabile delle attività produttive di Confesercenti, Nunzio Reina.

Ho scoperto che esisteva una delibera del Consiglio Comunale, fatta nel luglio del 2021, che imponeva il pagamento per ogni insegna inferiore o superiore ai 5mq. Inoltre, la legge 160 del 2019, all’art. 1 comma 883, sostiene che in Italia tutte le insegne pubblicitarie entro i 5 mq. non devono pagare nessuna tassa e semplificano il tutto non presentando alcuna documentazione” aggiunge Reina.

Si tratterebbe quindi di un ingiustificato tributo imposto dal Comune di Palermo. Un obbligo che dovrebbe essere sostenuto da tutti coloro che occupano le aree pubbliche e che espongono impianti pubblicitari, senza dargli però la veste di tassa, in quanto convertito sotto forma di canone.

L’arrivo di queste cartelle esattoriali ha portato alcuni contribuenti a non avere altra scelta se non pagare, o nel caso di impianti pubblicitari, di rimuoverne alcuni e ridimensionarli. “Un’ulteriore paradosso è costituito dalla richiesta di soldi anche ad attività che avevano chiuso l’impresa. Una tra queste aveva chiuso nel 2014. L’equivoco nasce dal fatto che l’attività in questione, come da regolamento, non aveva comunicato la cessazione e tantomeno la rimozione dell’insegna, portando il Comune a chiedere che venissero pagate tutte le tasse arretrate dal 2014 ad oggi“.

L’Assessore alle Attività Produttive ed Economiche, Giuliano Forzinetti, ha incontrato i vertici di Confesercenti Palermo per discutere della problematica riportata dall’associazione. Nel corso dell’incontro l’Assessore ha confermato che il tributo al di sotto dei 5 mq. non è dovuto in alcun caso e l’equivoco è nato da un errore informatico.

Nello specifico, l’errore sarebbe stato causato dal passaggio ad un nuovo sistema informatico che ha interpretato erroneamente la dicitura con cui gli impianti in argomento erano stati caricati sul sistema.

Noi non vogliamo entrare nel merito di chi abbia sbagliato, ma occorre trovare una soluzione per chi ha pagato ingiustamente e Confesercenti metterà al servizio di tutti quelli che ne faranno richiesta, un avvocato per chiedere i dovuti rimborsi.” conclude Nunzio Reina.

Il Consiglio Comunale ha introdotto dal 1 gennaio 2021 (Legge 27/12/2019, n. 160 – Delibera di C.C. n. 244 del 28/07/2021 – Delibera di C.C. n. 174 del 04/05/2022), in maniera non proprio chiara nel nuovo Regolamento approvato, la riduzione della superficie pubblicitaria massima esente da imposta da 10 mq. a 5 mq. Di conseguenza, tutte le attività commerciali e non che sono titolari di autorizzazioni per gli impianti pubblicitari, rilasciate in esenzione con superficie massima sotto i 10 mq. ma sopra i 5 mq., si ritrovano a carico una spesa non prevista al rilascio delle precedenti autorizzazioni, andando ad impattare notevolmente sui bilanci delle attività, già messe in crisi dal caro bollette.

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