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Energia pulita, a Palermo un concentratore di energia solare con ottimi risultati

domenica 16 Settembre 2018
UNIPA, concentratore solare

Oltre 54 megawatt/ora di energia elettrica su base annua, pari al fabbisogno di 20 famiglie composte da quattro persone, prodotta su 80 metri quadrati di suolo, appena un quarto della superficie necessaria per un impianto fotovoltaico di uguale capacità.

A dodici mesi dall’avvio della sperimentazione, i dati del prototipo di concentratore di energia solare in funzione all’interno della cittadella universitaria di viale delle Scienze a Palermo sono stati presentati durante il “Forum internazionale sulla ricerca e le tecnologie per la società e l’industria” (RTSI), organizzato dalla sezione italiana della prestigiosa Institution of Electrical and Electronic Engineering (IEEE) e patrocinato anche dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Palermo insieme con l’Università degli studi.

A illustrare i risultati è stato il presidente dell’Ordine Vincenzo Di Dio, Energy manager dell’ateneo palermitano e ricercatore presso il dipartimento di Energia, Ingegneria dell’informazione e Modelli matematici (Deim), nei cui spazi esterni si trova installato il dispositivo.

“Si tratta di una nuova frontiera tecnologica nella produzione di energia pulita da fonti rinnovabili – sottolinea Di Dio – e il modello realizzato nel campus universitario è l’unico esemplare di queste dimensioni in Europa, oltre che il primo collegato alla rete elettrica. L’impianto ha una struttura verticale di forma parabolica con un sistema di specchi che convoglia l’irradiazione solare verso il punto centrale, dove un motore Stirling, per effetto del riscaldamento, la converte in energia meccanica che viene poi trasformata in energia elettrica attraverso un alternatore”.

“Tutto questo – aggiunge – senza emissioni inquinanti di alcun tipo e con un impiego di suolo molto ridotto considerato che, per produrre la stessa quantità di energia del concentratore, un normale sistema fotovoltaico dovrebbe avere 60 kilowatt di potenza e occupare una superficie quasi quattro volte maggiore, cioè 300 metri quadrati. Le prospettive innovative stanno inoltre nella possibilità di recuperare i residui termici del processo per fornire riscaldamento e acqua calda sanitaria, di sviluppare il funzionamento dell’impianto anche con biocombustibile ricavato da biomasse e in altre combinazioni che stiamo studiando e che ci proiettano verso nuovi modelli di produzione e immagazzinamento dell’energia”.

Il forum RTSI, che per questa sua quarta edizione ha scelto il capoluogo siciliano, ha chiamato a raccolta dall’Italia e dal mondo professionisti, ricercatori, start-up ed esponenti del mondo produttivo per discutere, fra l’altro, di sviluppo sostenibile, industria 4.0 e reti intelligenti. Il programma scientifico degli incontri si è aperto lunedì 10 ed proseguito fino a giovedì 13. Oltre alle sessioni tecniche e industriali, nel corso delle quattro giornate si sono svolti tutorial, dimostrazioni, riconoscimenti ed eventi speciali.

“Le innovazioni nella scienza e nell’ingegneria elettrica, elettronica e dell’informazione hanno radicalmente trasformato la nostra la società negli ultimi decenni – osservano i due presidenti generali del forum, Guido Ala (professore associato del DEIM) e Tiziana Tambosso (presidente di IEEE Italia) e anche le economie ne sono continuamente modellate. Gli scopi principali di RTSI sono promuovere e rafforzare i partenariati tra mondo accademico e industria, accrescere la consapevolezza del pubblico su come l’ingegneria e la tecnologia possano influenzare positivamente la qualità della vita, promuovere il dialogo tra la comunità di ricerca e gli organismi governativi, diffondere progressi recenti, scoperte o applicazioni, discutere idee e stimolare la cooperazione tra ricercatori che lavorano in aree di ricerca diverse”.

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