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Facevano prostituire la figlia di 10 anni: “Mi davano da 5 a 25 euro”, il racconto shock della bambina

lunedì 19 Febbraio 2018
abusi sessuali minori

Facevano prostituire la figlia di 10 anni: con l’accusa di violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione minorile sono stati arrestati dai carabinieri il padre e la madre della piccola vittima. I fatti si sono svolti in un paese del Palermitano. Oltre alla coppia sono stati arrestati i due uomini con cui la bambina ha avuto rapporti sessuali a pagamento. Le indagini sono state condotte dai carabinieri Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo e dai militari della Compagnia di Partinico. Per i 4 indagati il gip ha disposto i domiciliari.

I fatti risalgono all’estate del 2017 quando, a Trappeto, i militari della locale Stazione notarono un’auto appartata, su una strada sterrata adiacente un terreno agricolo, con a bordo un anziano in compagnia di una bambina di 10 anni. Furono avviate le indagini e gli investigatori scoprirono che in tempi diversi, due persone – un bracciante agricolo 63enne residente a Trappeto e un pensionato 79enne residente a Balestrate – avrebbero compiuto atti e rapporti sessuali, dietro pagamento in denaro, con la piccola.

L’inchiesta è iniziata dopo la denuncia di un uomo che ha visto in aperta campagna la piccola appartarsi con uno dei due indagati e compiere per due volte atti sessuali. Il testimone ha raccontato che alla scena avrebbe assistito il padre della bambina.

Dalle indagini è emerso che ad organizzare e gestire gli incontri sarebbe stata la madre della minorenne che incassava modeste somme di denaro, tra i 5 ed i 25 euro, facendo prostituire la propria figlia e, in alcune circostanze, partecipando lei stessa ai rapporti sessuali in presenza della bambina. Anche il padre della minorenne è stato sottoposto agli arresti domiciliari poiché, essendo a conoscenza degli abusi di cui era vittima la figlia, avrebbe omesso di intervenire direttamente e di avvisare le forze di polizia, pur avendo l’obbligo giuridico di farlo in quanto esercente la responsabilità genitoriale.

Gli incontri a pagamento alcune volte avvenivano nell’abitazione della coppia. La minore, ascoltata con l’aiuto di esperti di psicologia infantile, ha confermato le parole del testimone e ha raccontato tutto agli investigatori. La piccola, che è stata allontanata dalla casa dei genitori e affidata a una casa famiglia, ha confermato che per ogni prestazione sessuale veniva pagata 25 euro.

IL RACCONTO SHOCK DELLA BAMBINA

“Vivo con mamma e papà. Sono figlia unica. Mio padre fa l’agricoltore. Il primo agosto l’ho accompagnato a raccogliere i pomodori nel campo. Lui si era messo d’accordo con un amico di dì famiglia che ci aspettava all’interno della sua macchina. Ha aiutato papà a prendere i pomodori, poi si è steso in macchina”. Comincia così il drammatico racconto della bimba di 10 anni costretta dai genitori a prostituirsi con due “amici” di famiglia.

“Quel giorno io ero in macchina con lui, poi siamo scesi e mentre mio padre era nel campo mi ha abbassato i pantaloni e gli slip…non era la prima volta. Era successo più volte e ogni volta mi offriva soldi. Spesso è successo anche con mamma“, racconta ai carabinieri la vittima che il gip ha ritenuto pienamente credibile.

Io non volevo avere rapporti con luiprosegue – ma lui insisteva: poi quando andava via ci dava dei soldi, li dava a me perché diceva che mi voleva bene. Mi dava 5 euro se gli davo un bacio, 25 se facevo qualcosa in più. Questo è successo prima che facessi dieci anni”. La piccola racconta che il padre avrebbe saputo dopo dei primi incontri e che avrebbe detto a lei e alla madre che erano state brave.

La piccola vittima racconta con molti particolari anche gli incontri col secondo cliente. “Anche con lui ho avuto rapporti. Più volte lui li aveva con mia madre, ma anche con me”, dice ai carabinieri. “Lasciava i soldi a me, mi dava 30 euro. A casa c’era anche mio padre che dormiva perché era stanco”, racconta.

“Se penso a queste cosespiega la bambina, che è stata allontanata dai genitori sento tristezza. Glielo dicevo a mia madre che non mi piacevano quelle cose. Non lo so però come è che mi ritrovavo a farle, ma non sono arrabbiata con mia madre perché lei non mi ha fatto niente di male”.

Ai domiciliari sono finiti la madre della bambina, di 43 anni, e il padre, di 58, oltre ai due clienti, rispettivamente di 63 e 79 anni.

 

 

 

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