L’inchiesta che ha investito l’ex segretario nazionale della DC Salvatore Cuffaro si arricchisce di nuovi scenari. In attesa degli interrogatori, i quali inizieranno oggi e si concluderanno giorno 14 con le audizioni dell’ex presidente della Regione e del parlamentare di Noi Moderati Saverio Romano, continuano a filtrare nuovi dettagli dalle intercettazioni raccolte dagli inquirenti. L’ultimo riguarderebbe l’appalto del tram a Palermo.
I passaggi relativi al tram a Palermo
Fra le migliaia di conversazioni raccolte in fase d’indagine, figurerebbe una conversazione fra l’imprenditore Ignazio Tavormina e lo stesso Totò Cuffaro. Un dialogo nel quale il titolare dell’azienda che si occupa di manutenzione del verde avrebbe prospettato la possibilità di occuparsi dell’espianto degli alberi presenti in via Ernesto Basile. “So che qua a Palermo…in via Ernesto Basile che mi avevano chiamato…devono togliere tutte ste piante di ficus per fare la metropolitana…però non ho avuto nessun tipo di risposta“. Parole alle quali Cuffaro avrebbe risposto: “Con Lagalla ci parlo io“.
Si tratta di circa 250 esemplari attualmente presenti sul percorso della futura linea C del tram. Una questione sulla quale il Comune di Palermo, nei mesi scorsi, ha commissionato una relazione al consulente Giuseppe Barbera. Il documento è stato redatto a dicembre 2024 sotto forma di integrazione alla progettazione esecutiva dell’appalto. L’idea venuta fuori dal documento era quella di trasferire gli alberi al momento presenti nello spartitraffico centrale, sostituendo i tronchi più ammalorati con dei nuovi alberi.
Amella (M5S): “Fare passo indietro su rimozione degli alberi”
Operazione contestata a dicembre scorso dal mondo ambientalista, in particolare dalla capogruppo del M5S Concetta Amella. E oggi è proprio l’esponente pentastellata a rilanciare sulla questione, invitando l’Amministrazione a fare un passo indietro. “L’inchiesta che ha investito il mondo della sanità siciliana e il gruppo della Democrazia Cristiana si arricchisce di nuovi scenari ogni giorno. L’ultimo riguarderebbe un’intercettazione registrata dai carabinieri all’interno dell’abitazione di Totò Cuffaro. Ambito nel quale l’ex presidente della Regione avrebbe ricevuto una richiesta da parte dell’imprenditore Ignazio Tavormina di intercedere per lui nell’ambito della rimozione degli alberi di via Ernesto Basile. Operazione prevista nell’ambito dell’appalto del tram, in particolare degli scavi relativi alla realizzazione della linea C“.
“Un intervento – aggiunge Amella – al quale mi sono opposta con forza nei mesi scorsi, già nell’ambito del supplemento di progettazione esecutiva realizzato dal Comune di Palermo, in particolare dal consulente Giuseppe Barbera. Bilanciare la perdita di questo patrimonio arboreo richiederebbe anni, anzi decenni. Alla luce di quanto sta emergendo dalle indagini, credo sia giusto fare un passo indietro e ripensare quella parte di progettazione, cercando di salvare quella che in fondo è parte della storia e dell’identita’ della nostra città“.
La replica del Comune di Palermo
Dall’assessorato alla Rigenerazione Urbana del Comune di Palermo, tuttavia, fanno sapere che “non ci sono mai stati contatti con l’imprenditore in questione e che l’appalto, comunque, rientra nel più generale quadro dei lavori per la realizzazione della linea C, della cui esecuzione si occuperà la ditta incaricata dei lavori“.




