I cambiamenti climatici preoccupano di più gli abitanti del Nord (59,8%) rispetto a quelli del Sud (51,8%). Anche l’inquinamento delle acque è più sentito dagli abitanti delle regioni settentrionali (39,9%) che da quelli del Mezzogiorno (35,2%). I residenti del Centro e del Mezzogiorno sono più preoccupati per i rifiuti (42,4% nel Mezzogiorno, 41,9% nel Centro e 37,4% nel Nord) e per l’inquinamento del suolo (23,4% al Sud e 19,9% al Nord).
Lo rivela l’Istat in una nota sulle preoccupazioni ambientali e i comportamenti ecocompatibili degli italiani. Campania e del Lazio sono le regioni dove i cittadini hanno manifestato maggiore preoccupazione per la produzione e lo smaltimento di rifiuti: rispettivamente il 46,6% e il 45,6%, contro una media nazionale del 40,0%. Nelle regioni del Nord si rileva una percentuale più elevata rispetto alla media nazionale di persone che hanno abitudini virtuose legate alla mobilità: il 52,3% fa attenzione a non adottare comportamenti di guida rumorosi (44,8% nelle regioni del Mezzogiorno) e circa il 20% sceglie mezzi di trasporto alternativi all’auto privata o ad altri mezzi di trasporto a motore privati (14,4% nel Mezzogiorno).
Nelle regioni del Centro si nota una maggiore attenzione nel leggere le etichette dei prodotti (35,8% contro il 33,5% del Mezzogiorno) e acquistare prodotti biologici (16,0% rispetto al 12,9% del Nord). I residenti nel Mezzogiorno si distinguono invece per l’elevata frequenza di acquisto di alimenti e prodotti locali (26,9% contro 19,8% del Nord). L’attenzione a non sprecare acqua ed energia non mostra variabilità legata al territorio. La rovina del paesaggio è una preoccupazione ancora limitata (circa 1 italiano su 10), ma in crescita nelle regioni del Nord. E’ percepita in maniera più forte nelle regioni a vocazione turistica, ad esempio in Trentino-Alto Adige, oppure in regioni industrializzate come la Lombardia.