Arrestare l’avanzare della violenza di genere attuando una vera e propria rivoluzione culturale. Nascono con questo intento le iniziative portate avanti in V Commissione Cultura, Formazione e Lavoro, presieduta da Fabrizio Ferrara, per portare nelle scuole l’educazione affettiva e sessuale. Tra i promotori delle proposte c’è anche Cristina Ciminnisi, deputata del Movimento 5 Stelle all’Ars.
L’invito al Governo regionale ad impegnarsi per contrastare i femminicidi risala a circa un anno e mezzo fa. Un argomento discusso in seduta nel settembre 2023, appena qualche giorno dopo l’omicidio di Marisa Leo, 39 anni, uccisa dall’ex compagno, che aveva denunciato tre anni prima per stalking, a colpi di arma da fuoco in contrada Farla al confine tra Mazara e Marsala. In quel caso, l’Assemblea aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno che prevedeva percorsi sperimentali di educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole.
In Italia diverse sono le proposte di legge nazionali, ma ad oggi resta e si conferma uno degli ultimi Stati membri dell’Unione Europea in cui l’educazione affettiva e sessuale non è obbligatoria, insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania. Intanto, sono iniziate ad affiorare le prime esperienze regionali, come “W l’amore” in Emilia-Romagna e “Affettivamente” in Toscana. Proprio da questi, e dal consolidato modello olandese “Long Live Love”, attivo dagli anni ’80 e considerato uno dei più efficaci a livello internazionale, ha preso spunto il disegno di legge che vede come primi firmatari i deputati del Movimento 5 Stelle Cristina Ciminnisi e Luigi Sunseri e sottoscritto da tutto il gruppo parlamentare pentastellato.
Dopo mesi di proclami ha preso finalmente il via l’iter in Commissione. Ai microfoni de ilSicilia.it Ciminnisi ha fatto il punto della situazione attuale, una fase embrionale, ma che potrebbe condurre ad un traguardo storico.




