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Le parole di Franco Miceli (Gruppo Misto)

Mercato di Ballarò, bisogna fare presto: “Iter chiuso a febbraio o si dovranno restituire i soldi”

mercoledì 12 Novembre 2025
Mercato coperto di Ballarò, piazza del Carmine

In Consiglio Comunale tutto procede stancamente. Anzi, non procede proprio. In attesa di capire l’impatto definitivo dell’inchiesta che vede coinvolto l’ex segretario nazionale della DC Totò Cuffaro sugli equilibri d’aula, a Sala Martorana non si muove foglia. La seduta di ieri è durata meno di mezz’ora, con un totale di tre interventi complessivi. Al centro della discussione, ancora una volta, la delibera sulla riorganizzazione del mercato di Ballarò. Una delibera presentata dall’assessore democristiano Giuliano Forzinetti. Un esponente proprio di quel gruppo che, a livello regionale, è uscito di scena dalla Giunta di Renato Schifani. Nel weekend, il sindaco Roberto Lagalla ha rinnovato la propria fiducia sulla truppa centrista, anche se dalle opposizioni viene chiesto maggiore rigore istituzionale.

Al di là delle contingenti beghe politiche, l’atto in questione non riesce a trovare la via dell’approvazione da mesi, fiaccato da problemi burocratici e dalla necessità di mettere d’accordo le varie anime della maggioranza. A dare una scossa ai lavori d’aula è stato il monito del consigliere comunale del Gruppo Misto Franco Miceli. L’ex candidato sindaco ha lanciato l’allarme sui fondi messi a disposizione dall’Unione Europea per il progetto. “Bisogna completare tutto l’iter entro febbraio 2026. La scadenza è prossima e non abbiamo ancora approvato la delibera. C’è il rischio concreto che il Comune di Palermo debba restituire questi soldi“.

Mercato di Ballarò, iter va completato entro febbraio 2026

Una somma che si avvicina a 1,8 milioni di euro, concessa per finanziarie il protocollo d’intesa sottoscritto fra Palazzo delle Aquile e lo IACP di Palermo. L’obiettivo, da un lato, è quello di sanare la posizione degli standisti morosi. Dall’altro, quello di consegnare alla città un mercato più funzionale, dotato di strutture al coperto con servizi al passo con i tempi. Sulla strada del progetto però si sono posti, nel tempo, diversi problemi burocratici. Il principale riguarda la realizzazione di un mercato all’ingrosso in un’area storica come quella di Ballarò. Questione sulla quale Franco Miceli ha posto l’accento durante il suo intervento in aula.

Abbiamo affrontato la questione durante un lungo dibattito in commissione Urbanistica – spiega Franco Miceli -. Secondo me ci sono vari elementi di criticità. A cominciare dal fatto che una simile formula contraddice la variante urbanistica votata a sostegno del progetto. Inoltre, un mercato all’ingrosso non ha nulla a che vedere con lo scopo di un’area storica e al dettaglio come quella di Ballarò. Infine, nel protocollo d’intesa firmato con lo IACP non si parla di nulla di tutto questo“.

Non c’è accordo in commissione Urbanistica, Tantillo chiede un’accelerazione

C’è poi la necessità di trovare un punto di contatto fra la legge regionale speciale del 1996 e la normativa nazionale, la quale sarà integrata dalle linee guida espresse dalla Conferenza Stato-Regioni. Dalle opposizioni è arrivato ieri un emendamento che mira a raggiungere lo scopo. Primo firmatario è lo stesso Franco Miceli. Ma l’iniziativa non ha ancora trovato la condivisione degli esponenti di maggioranza. A chiarirlo è stato il capogruppo di Forza Italia Leopoldo Piampiano. Secondo l’esponente azzurro, “è necessario un passaggio successivo in commissione Urbanistica, alla presenza dell’assessore e degli uffici, per trovare soluzioni compatibili con la normativo“.

Il tempo però inizia ad essere nemico. Concetto rimarcato dal presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo, il quale ha invitato Piampiano e i componenti della commissione Urbanistica “a trovare un accordo. C’è un rischio di dover restituire 1,8 milioni di euro per il Comune di Palermo. Situazione che va scongiurata. In ogni caso, al fine di non far trascorrere i termini, la prossima settimana sarà trattata la proposta di delibera. Non è possibile continure a tenerla all’ordine del giorno“. Dopo mesi di paradossale impasse quindi, adesso c’è la necessità di fare presto. Pena la possibilità di perdita dei fondi. E il clima politico che ruota attorno al centrodestra palermitano non è di certo un fattore che agevolerà i lavori d’aula.

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