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Messina, Franza su Mega: “All’Authority un uomo solo al comando, gap di democrazia”

sabato 2 Luglio 2022
vincenzo-franza

L’affondo c’è, ed è netto. E non è sulla singola questione, ovvero la ricostruzione o meno dell’ex Teatro in Fiera, quanto piuttosto sui metodi finora adottati dal presidente dlel’Autorità Portuale Mario Mega.

L’occasione della stilettata da parte di Vincenzo Franza, amministratore delegato di Caronte-Tourist, è la querelle in atto sulle sorti dell’ ex teatro in Fiera, demolito nel 2020 e che, come dichiarato dal presidente Mega, non sarà più ricostruito.

Anche Franza la pensa allo stesso modo, ovvero che non debba essere ricostruito nella stessa area, ed anche gran parte della città è della stessa opinione. Il nodo della questione, semmai è un altro. E Franza lo evidenzia subito, contestando a Mega una gestione dell’AP da uomo solo al comando.

Demolire e non ricostruire beni del demanio regionale dopo anni impiegati a non fare e a impedire di fare: ecco il salto di qualità dell’AdSP dello Stretto- scrive l’imprenditore- C’è un enorme problema di metodo e una enorme carenza di democrazia. E’ tempo di dire basta a questa mistica dell’uomo solo al comando; è tempo che il pallino torni in mano a quelle Istituzioni espressione del volere popolare”.

Nei mesi scorsi il dibattito sull’area della Fiera ha tenuto banco a lungo sebbene a mancare, sia stato, secondo Franza, il metodo. Non a caso Franza rileva, da membro del Tavolo del Partenariato del mare, che non è stato in alcun modo coinvolto in questa decisione dell’AdSP. Non dimentichiamo che l’AP è chiamata a gestire anche i terreni del demanio regionale, quale appunto la Fiera, coinvolta in un importante processo di riqualificazione di un’area pregiatissima.

E’ accaduto- continua Franza- che  l’’Autorità portuale abbia demolito un manufatto nell’ambito di un progetto di manutenzione tramite demolizione/ricostruzione, e poi però abbia deciso di non procedere alla ricostruzione (o anche alla ricollocazione in altro sito, magari più pregiato) prendendo a pretesto la rescissione ordinata dal Consiglio di Giustizia Amministrativo -e la successiva rinuncia delle altre ditte- nonché una presunta consultazione della quale non è dato conoscere i dettagli quali-quantitativi”

Al di là del contenuto- prosegue Franza- l’intollerabile retorica dell’uomo solo al comando, che ha caratterizzato le più recenti governance dell’AdSP dello Stretto – naturalmente indotta dalla cancellazione del Comitato Portuale, nel quale trovavano rappresentanza tutte le categorie di stakeholders pubblici e privati – trova ancora una volta plastica rappresentazione in un evento che avrebbe potuto davvero segnare una svolta in direzione di democrazia e partecipazione nella gestione della cosa pubblica e dei beni comuni”.

L’amministratore delegato di Caronte Tourist ricorda poi come di fatto l’Authority abbia proposto la demolizione di un bene patrimoniale del demanio, evento per il quale la normativa vigente impone un’apposita procedura autorizzativa per evitare danni erariali.

Franza è pienamente d’accordo nel non ricostruire il quel luogo il Teatro in Fiera, ma, è il metodo fin qui adottato da Mega che non viene condiviso.

Il re è nudo: ormai emerge che la mission dell’autorità di sistema portuale in questi anni è stata quella di non fare, di impedire di fare, e di cessare di fare quel che si faceva- è l’affondo finale- Oggi, per sovrammercato, oltre a ciò si programma anche di demolire quello che rimane! È tempo che il pallino torni in mano a quegli Enti e Istituzioni – in testa la Regione, insieme al Comune e all’area metropolitana di Messina – che trovano potere e responsabilità in un consenso reiterato e profondo. Noi attendiamo…”.

Il messaggio indiretto è al Comune che potrebbe a questo punto avviare il percorso per tornare protagonista delle sorti di un’area, quella della Fiera, che definire pregiata è poco. E’ lo scrigno del futuro di Messina.

 

 

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