Restano i controlli psicoattitudinali per gli agenti di polizia urbana che utilizzano le armi a Palermo. Verranno effettuati con cadenza triennale e non più annuale come era previsto finora.
Il Consiglio comunale approva nella notte la delibera senza voti contrari (solo un’astensione) e si fa portatore, attraverso un ordine del giorno, di un’indicazione anche per il governo nazionale. Modificata la proposta originaria, presentata dall’assessore Dario Falzone di Fratelli d’Italia, supportato dal comandante del Corpo di Polizia municipale Angelo Colucciello, che non prevedeva i controlli sul personale.
Soddisfatte le opposizioni che avevano paralizzato la discussione. Sul banco del presidente Giulio Tantillo erano arrivati 52 subemendamenti. Il Consiglio certifica di avere il diritto di predisporre una verifica sull’idoneità psicofisica degli agenti di polizia municipale che hanno in uso le armi.
Per l’assessore Falzone “la modifica del regolamento della Polizia Municipale, con l’approvazione a tarda notte da parte del Consiglio comunale della delibera, nata da una collaborazione sinergica con il comandante Angelo Colucciello, rappresenta un’assunzione di responsabilità fondamentale per la sicurezza degli agenti e dei cittadini, e per la tutela dell’ordine pubblico in Città. Una sintesi, frutto di un confronto lungo e complesso, al quale ieri hanno contribuito, in maniera determinante e trasversale, tutti i gruppi consiliari, che ringrazio. A conferma che l’incolumità degli uomini e delle donne della Polizia Municipale è sempre stata un aspetto prioritario di questa amministrazione, nel rispetto del ruolo che gli agenti ricoprono e del prezioso servizio che svolgono per la Città di Palermo, con presenza costante e operatività“.
“I tempi burocratici e della politica, seppur lunghi – dichiara il comandante Colucciello – necessitano sempre di tutti gli opportuni approfondimenti per garantire l’efficacia delle misure adottate. L’approvazione del regolamento della Polizia municipale di Palermo, che è il braccio operativo del Comune, è un primo essenziale passo per adeguare il nostro corpo a quelli che sono gli standard nazionali, al pari delle altre Forze di Polizia, e ci consente di regolamentare tutti gli aspetti tecnico-amministrativi che riguardano la gestione delle armi, l’impiego delle manette in caso di arresto e l’utilizzo delle sciabole per l’alta uniforme“.
“In questo dibattito abbiamo appreso che in passato la verifica non è stata fatta e abbiamo riconosciuto che sull’uso delle armi è necessario il controllo da parte di esperti in grado di valutare lo stato di salute dei vigili“. Ha detto Mariangela Di Gangi del Partito democratico.
Per Carmelo Miceli del Gruppo Misto, “è stata evitata l’approvazione della delibera originale che avrebbe potuto costringere l’Avvocatura generale a smentire se stessa davanti al Tar. Si è invece affermato che il Consiglio comunale legittimamente può disciplinare la materia garantendo l’utilizzo delle armi previa la verifica delle condizioni di chi le usa. Resto del parere che sarebbe stato meglio predisporre una verifica annuale“.
A favore della delibera si è espresso Ugo Forello, del gruppo Oso, che riconosce il lavoro del Consiglio verso una soluzione ragionevole del conflitto manifestatosi in aula.
“Il Consiglio ha anche collegato il Regolamento alla destinazione di apposite risorse nel prossimo bilancio pluriennale“. Ha precisato Giuseppe Milazzo, capogruppo Fratelli d’Italia.
Nell’ordine del giorno, approvato all’unanimità, si chiede al governo nazionale l’istituzione di un programma di visite mediche annuali per le forze dell’ordine che sono soggette ogni giorno a situazioni di alto stress psicologico.