La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo ha disposto la restituzione di beni pari a oltre 10 milioni di euro agli armatori Vittorio ed Ettore Morace, proprietari della Liberty Lines, la compagnia di traghetti che gestiva i collegamenti tra la Sicilia e le isole minori.
I beni erano stati sequestrati nel corso dell’operazione “Mare Monstrum” del 2017: secondo le accuse dalla procura, Vittorio ed Ettore Morace, padre e figlio, avrebbero ottenuto dalla Regione, un bando su misura per potersi aggiudicare il servizio di trasporto marittimo. Per i pm, che nel luglio 2019 avevano depositato l’istanza per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale, gli armatori avrebbero intascato poco più di 10 milioni di euro a titolo di compensazioni per corse mai effettuate per cause di forza maggiore, come le avverse condizioni meteo marine.
Secondo la difesa degli armatori, intorno al 2008 in nessun contratto stipulato dalla Regione e dal ministero dei Trasporti con altre compagnie marittime sarebbe stato previsto un simile meccanismo. La sezione Misure di Prevenzione di Palermo, riunita in forma collegiale (presidente Raffaele Malizia, e i giudici Ettorina Contino e Vincenzo Liotta) ha quindi respinto le richieste formulate dall’accusa, inclusa l’applicazione di una misura di sorveglianza personale.