Condividi

Pedofilia: condannato a sette anni un magistrato messinese

mercoledì 10 Ottobre 2018
gaetano amato

Il gup di Messina ha condannato a sette anni di carcere Gaetano Maria Amato, magistrato messinese accusato di produzione e diffusione di materiale pedopornografico e violenza sessuale su minore.

Avrebbe ripreso col cellulare due ragazzine di 16 anni mentre dormivano, ne avrebbe spogliata una e poi toccata continuando a girare le immagini. Poi avrebbe messo in rete il video.

Nel suo pc gli inquirenti avrebbero trovato files scabrosi con protagonisti minori: Gaetano Amato, ex giudice della corte d’appello di Reggio Calabria non ha saputo dare una spiegazione plausibile. Il gup di Messina lo ha condannato a 7 anni di reclusione per violenza sessuale e produzione e diffusione di materiale pedopornografico.

Arrestato un anno fa dopo qualche mese è stato messo ai domiciliari in un centro di cura per persone affette da disturbi sessuali. Intanto, il Csm l’ha sospeso dalle funzioni e dallo stipendio e ha aperto un procedimento disciplinare che potrebbe chiudersi con la radiazione.

L’inchiesta che ha portato al processo, celebrato in abbreviato, è stata coordinata dal procuratore di Messina Maurizio De Lucia e dell’aggiunto Giovannella Scaminaci. Il reato contestato al magistrato è il 600-Ter del codice penale che punisce chi sfrutta minorenni per realizzare esibizioni pornografiche o produrre materiale pornografico.

Il reato fu commesso a Messina, città d’origine di Amato. Al momento dell’arresto il giudice era in servizio alla sezione penale della Corte d’appello di Reggio Calabria. In precedenza era stato alla sezione civile. Trascorsi i dieci anni era passato al penale dove ha fatto parte anche di collegi di Corte d’assise e della sezione misure di prevenzione.

Nel 2009, quando lavorava come giudice a Messina, Gaetano Amato subì un procedimento del Csm per un ritardo nel deposito di alcune sentenze. Nella contestazione si rilevava come ci fossero troppi provvedimenti del magistrato presentati oltre i termini. A Palazzo dei Marescialli lo avevano dichiarato colpevole e sanzionato con un’ammonizione.

Nel giugno del 2016 a Reggio Calabria fu tra i promotori di una iniziativa della Corte d’appello a difesa di una collega finita al centro delle polemiche per non avere osservato i tempi per la redazione delle motivazioni della sentenza del processo ‘Cosa mia’ sulle cosche di ‘ndrangheta di Rosarno, circostanza che avrebbe portato alla scarcerazione di tre presunti affiliati alle ‘ndrine.

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Relazione Antimafia regionale all’Ars, Cracolici: “L’obiettivo è far sentire il fiato sul collo a Cosa Nostra” CLICCA PER IL VIDEO

Il presidente della commissione Antimafia siciliana, Antonello Cracolici, ha presentato all’Ars la relazione sull’attività della commissione a un anno dal suo insediamento

BarSicilia

Bar Sicilia, Razza pronto a correre per un seggio a Strasburgo: “L’Europa entra sempre più nella vita dei siciliani” CLICCA PER IL VIDEO

Prima di affrontare la campagna elettorale che separa i siciliani dal voto del prossimo 8 e 9 giugno, Razza fissa la sua marcia d’avvicinamento all’obiettivo delineando concetti e misurando il feedback con i propri elettori

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.