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Pronta la mozione di sfiducia contro Orlando: “Grave instabilità e crisi politica” | LEGGI IL DOCUMENTO

mercoledì 26 Agosto 2020
orlando
Foto FB

Messe da parte le polemiche sui contenuti, le opposizioni al sindaco di Palermo Leoluca Orlando hanno trovato la quadra sul testo della mozione di sfiducia (a questo link il documento inedito) da presentare a Palazzo delle Aquile. Un documento limato dalle asperità che avevano provocato distinguo e storture di naso, con ritardi conseguenti nel passare all’atto pratico, e che alla fine è stato firmato da 19 consiglieri comunali su 40 in totale: quasi la metà.

Un testo, si diceva, limato, ma che non per questo risulta tenero nei confronti del primo cittadino. Tutt’altro: “A metà mandato – si legge -assistiamo quotidianamente ad una situazione di grave instabilità, a una evidente crisi politica rappresentata plasticamente dalla difficoltà del Sindaco Leoluca Orlando a mantenere compatto ciò che resta della maggioranza, disgregata da continui dissidi interni o con singoli esponenti della sua Giunta, su alcune vicende fondamentali per Palermo”.

Il quadro della gestione del sindaco Orlando, a leggere il documento, appare disastroso. Tanti i punti contestati al primo cittadino: l’alluvione del 15 luglio scorso, l’emergenza cimiteriale ai Rotoli, le inchieste sui fenomeni corruttivi che hanno toccato il Comune di Palermo, la ‘difficile situazione finanziaria’ dell’Ente, l’inefficienza della raccolta dei rifiuti sono soltanto le alcune delle voci del documento.

E a ben vedere la mozione di sfiducia non punta il dito soltanto contro Orlando. Si prenda ad esempio quello che si scrive sulla mobilità e, in particolare, sulle “scelte dell’Amministrazione, che in realtà sembrano essere state scelte di un singolo Assessore subite dalla stessa maggioranza”. Oltre ad apparire evidente il riferimento a Giusto Catania, da questo passaggio (e da altri punti del testo) si evince come il tentativo sia quello di attirare i consiglieri della maggioranza ‘scettici’, individuare il malcontento all’interno dei sostenitori di Orlando a Palazzo delle Aquile e tradurlo in voti per far passare la mozione.

Sono stato il primo promotore della sfiducia a Orlando – dice Fabrizio Ferrandelli, poi mi sono defilato per far sì che si trovasse il

Fabrizio Ferrandellipiù ampio consenso sulla mozione. Ne è uscito un testo un po’ più neutro, ma la questione non mi appassiona, l’importante è che si trovi il modo di porre fine a questa sindacatura. Non si tratta di andare addosso a Orlando, il tema è far terminare questa esperienza amministrativa disastrosa“.

Anche il M5S, con Antonino Randazzo, rivendica la primogenitura dell’iniziativa: “Siamo stati i primi promotori – dice il consigliere comunale pentastellato –, lo scorso novembre 2019, della mozione di sfiducia ad Orlando convinti che questa città debba voltare pagina e non può attendere fino al 2022 ; finalmente si e’ trovata la quadra fra tutti i gruppi politici di minoranza e sono state raggiunte le adesioni minime che ci consentiranno di depositare l’atto (per legge devono essere almeno 16) che sarà poi discusso entro 30 giorni come prevede la legge“.

Insomma, un lavoro di cesello quello compiuto dai consiglieri di opposizione che ha richiesto un bel po’ di tempo prima che si trovasse la quadra sul testo. Adesso la palla passa al Consiglio comunale. Dopo la presentazione della mozione di sfiducia occorrerà aspettare 10 giorni prima che la stessa possa essere discussa in aula. E a quel punto si farà la conta a Sala delle Lapidi. Serviranno 24 consiglieri per approvarla. Dalle parti della maggioranza qualche ‘malpancista’ ha esternato i propri malumori in questi mesi. Come si comporterà? Chi vivrà vedrà.

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