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Riforma burocrazia,Grasso attacca: “Sindacati scorretti”

domenica 19 Luglio 2020

“Noi siamo chiamati a dare risposte ai cittadini attraverso i fatti. Desta meraviglia che i sindacati non si siano accorti del processo di riorganizzazione e semplificazione della macchina amministrativa messo in campo dal Governo Musumeci. Forse il livore delle sigle sindacali che oggi alzano la voce è dettato da questioni che non riguardavano i dipendenti regionali bensì privilegi dagli stessi sindacati acquisiti nel tempo, che con l’attuale Amministrazione sono stati aboliti? I privilegi non esistono più: né per i politici, né per i sindacati, né per i dipendenti o i dirigenti, per i quali stiamo integrando le direttive per puntare sul merito. Chi lavora di più e meglio deve guadagnare di più. Se i sindacati ci vogliono stare bene, altrimenti, vista l’assenza finora dimostrata, non si possono lamentare. I dipendenti regionali hanno sacrosanti diritti ma altrettanti doveri nei confronti dei cittadini. In un momento così drammatico, la gente merita risposte”. Lo afferma l’Assessore alla Funzione pubblica e Autonomie locali, on. Bernardette Grasso, a seguito delle dichiarazioni di CGIL, CISL E UIL che puntano il dito contro le riforme della burocrazia a loro modo assenti.

“Non accetto da loro – continua l’Assessore di Forza Italia – lezioni sulla riforma della burocrazie e sullo snellimento e digitalizzazione amministrativa: saremmo ben felici se i sindacati volessero dare il loro contributo suggerendo norme specifiche. In passato nessuno purtroppo si è accorto che la Regione è stata depauperata con il pensionamento in blocco senza alcun risparmio. Perché non si parla del fatto che in passato la Regione non ha mai fatto un piano di fabbisogno e il personale non ha mai ricevuto un adeguamento economico? Molte domande ancora restano senza risposte. Nel frattempo dopo 20 anni abbiamo sbloccato i concorsi regionali ma sembra che la cosa per i sindacati sia passata inosservata. Per non parlare del rinnovo del contratto di lavoro, che a distanza di 3 mesi dal nostro insediamento è stato applicato grazie a specifiche risorse messe a disposizione. Abbiamo firmato un contratto che prevede lo smart working per quasi 5 mila dipendenti, che è tra i più efficiente a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Solo nel mio palazzo ho trovato una situazione strutturale a dir poco imbarazzante. Non era cablato e al suo interno c’erano strumenti tecnologici obsoleti”.

“Al giro di boa del nostro mandato – conclude Grasso – tutto questo è stato fatto. Mi spiace che i sindacati, forse per conservare qualche tessera, negano l’evidenza con attacchi strumentali a chi si batte e lavora a tutela del comparto. L’anno scorso sono state portate in ARS delle riforme strategiche a tal proposito, dov’erano i sindacati. Alle volte, in nome della coerenza occorrerebbe fare un passo indietro e ammettere i propri errori”.

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