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atteso il collegato

Rischio “pantano” all’Ars, poche idee e tempi lunghi per fare leggi

martedì 2 Maggio 2023

Una settimana buona a metà – quella appena iniziata – per cominciare a produrre attività a Sala d’Ercole, un po’ in stallo tra un ponte e una festività allungata. E consideriamo le amministrative siciliane. Oggi e domani saranno giornate importanti, si presenteranno le liste per le comunali, quindi è lecito dubitare che l’attività parlamentare possa essere intensa.

A ripresa lavori, il piatto forte dei prossimi giorni dovrebbe essere l’esame del collegato –  il Ddl Stralcio – che l’Ars ha messo a fuoco in Commissione Bilancio la scorsa settimana e che si è fermato dopo la discussione di alcune norme a cui è stato dato un primo via libera. Tra queste anche il restauro del presepe di Acireale e le anticipazioni per il Cas. Poi, all’ordine del giorno dell’aula qualche interpellanza.

Marco Falcone

Sul testo che sarà esaminato in parlamento nei prossimi giorni l’assessore all’Economia Marco Falcone ha così commentato: “Nessuno ha in mente leggi omnibus o peggio ancora vuole mettere tutto dentro e allargare a dismisura il testo originario che nasce dalla volontà di portare avanti un testo asciutto. Abbiamo fermato i lavori della commissione la scorsa settimana per capire quale direzione dare adesso. Nei prossimi giorni – ha aggiunto – intendiamo sviluppare un confronto per capire quali norme mettere insieme e quali altre lasciare poter considerare, eventualmente in un secondo momento”.

L’ipotesi più probabile è quella di armonizzare una trentina di emendamenti, tra quelli presentati, con il testo base che prevedeva meno di dieci norme.

Michele Catanzaro

L’opposizione non ha buone notizie da dare e dubita della sinergia all’interno della coalizione di centrodestra. “Immobilismo parte dal governo ma anche dall’assemblea. E ricordo che abbiamo un presidente della Regione che è di FI, e un presidente dell’Ars che è di FdI: stiamo parlando della stessa maggioranza. E’ vero che l’esecutivo ha portato a casa il bilancio in soli 6 mesi di attività, tuttavia non supportato dal punto di vista economico è crollato tutto. La botta sull’impugnativa degli 800 milioni dovrebbe far capire che occorre un ripensamento su tutto, sarebbe da folli perseguire una strada che non porta a nulla. Nessuna novità sul ddl stralcio”, ha detto Michele Catanzaro, capogruppo del PD all’Ars, che prosegue: “Dovrebbero essere gli assessori a produrre qualcosa e a portarla all’attenzione del parlamento per il da farsi. Per ora vedo una corsa tra di loro, per cercare di dimostrare chi ha più muscoli: una lotta tra i partiti di maggioranza. Questo mi fa riflettere”.

I nodi da sciogliere rimangono altri: primo tra tutti, i cento emendamenti presentati, tra governo e opposizioni, ai quali dare priorità. Nel corso dell’ultima Finanziaria regionale, non aveva fatto difetto al centrodestra la capacità di mediazione. Ispirato nella trattativa con De Luca e opposizione, il tandem composto dall’assessore Marco Falcone e dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno aveva reso agibile molti dei passaggi verso cui tendere la mano anche fuori dal perimetro del centrodestra.

Oggi, la lunga fase di stallo dopo l’approvazione della manovra, alla luce anche della relativa impugnativa, rischia di trovare uno spazio di scarsa operosità da parte della coalizione che sostiene il governo Schifani. In altre parole, la produzione legislativa è completamente ferma, il “collegato” rischia di impantanarsi prima ancora di partire e di riforme vere non si vede neanche l’ombra.

Le ostilità, anche dentro il centrodestra tra chi si guarda un po’ in cagnesco, non ripartiranno comunque prima della presentazione ufficiale delle liste per le amministrative.

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