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Solito caos Italia Viva: a Palermo Renzi dice no a Lagalla ma i suoi corrono con l’ex Rettore

mercoledì 25 Maggio 2022

Dopo aver appoggiato la giunta guidata da Leoluca Orlando per buona parte della consiliatura salvo abbandonare il Professore con l’avvicinarsi della fine del suo ultimo mandato, giusto in tempo per ‘smarcarsi’ in vista delle elezioni amministrative palermitane, si pensava che Italia Viva avesse trovato pace, serenità e coerenza, quantomeno per ‘amor di patria’ (o di campagna elettorale).

Macché. Niente di tutto questo. Prima lancia un candidato, Davide Faraone, che affigge manifesti per tutta la città (rigorosamente senza il simbolo del partito, ma co lo slogan ‘Palermo Viva’ in bella mostra, a segnare legami e continuità col partito di Renzi), salvo poi fare un passo indietro (pardon, di lato) annunciando l’appoggio alla candidatura di Roberto Lagalla.

Fine della storia? Ma quando mai. A fare notizia per settimane, i rapporti deteriorati tra Renzi e Faraone che si sarebbero trovati in disaccordo sul sostegno all’ex Rettore. Sembrava tutto finito con la presentazione della lista ‘Lavoriamo per Palermo’ che appoggia Lagalla con dentro tanti fedelissimi palermitani dell’ex premier (e di Faraone): dagli uscenti Dario Chinnici, Paolo Caracausi, Francesco Bertolino, al coordinatore di Italia Viva Palermo Toni Costumati; dall’ex consigliere comunale Salvo Alotta alla giornalista e nuotatrice Giulia Noera: dirigenti, consiglieri e sostenitori di Italia Viva candidati a sostegno di Lagalla, tanto che il candidato alla poltrona di sindaco si era spinto a definire un ‘valore aggiunto’ la lista durante la presentazione.

Insomma, sembrava tornato un clima di coesione, una scelta chiara e definitiva. A quanto pare, però, la realtà era completamente diversa. “Su Palermo, a differenza di quello che volevano fare gli esponenti palermitani di Italia Viva, non appoggiamo la coalizione di Roberto Lagalla, nel modo più categorico. E se Lagalla vincerà noi saremo all’opposizione”: parole e musica di Matteo Renzi in persona, che piombano come un fulmine a ciel sereno sulla campagna elettorale di Palermo e che, c’è da immaginarlo, disorienteranno non poco gli stessi aspiranti consiglieri comunali.

 

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