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Stupro a donna ubriaca, Cassazione esclude l’aggravante. Papatheu: “Attueremo la Carta di Taormina”

mercoledì 18 Luglio 2018
Urania Papatheu
Urania Papatheu

La decisione assunta dalla Corte di Cassazione in merito alla casistica dello stupro di donna ubriaca non può essere accettata dalle donne che da anni si battono per il rispetto della propria dignità e rivendicano il diritto a misure di legge idonee contro le violenze sessuali“. Lo afferma la senatrice messinese di Forza Italia, Urania Papatheu, che nei giorni scorsi ha promosso ed organizzato la firma a Taormina, della “Carta della non violenza”, redatto dall’Associazione Mede@ e sottoscritto alla presenza di numerose autorità e con l’attrice Claudia Cardinale madrina d’eccezione dell’iniziativa.

Fa discutere, infatti, il pronunciamento della Corte Suprema in merito ad una giovane donna, violentata da due 50enni, che aveva bevuto troppo, fino a “non riuscire ad autodeterminarsi”. Per i giudici lo stupro di gruppo c’è stato ma va esclusa l’aggravante per l’uso di sostanze alcoliche o stupefacenti perché la ragazza ha assunto alcol ‘volontariamente’ “.

“A mio avviso – spiega la senatrice Papatheusiamo invece in presenza di un’aggravante, perché abusare di una donna priva di coscienza o comunque non capace di autodeterminarsi è ancora più riprovevole. L’assunzione volontaria di alcol non può esentare l’aggressore dalla sussistenza dell’aggravante e da un aumento di pena. La gravità dell’atto non può essere tollerata o commisurata al fatto se sia stato il soggetto attivo ad usare l’alcol per la violenza ‘somministrandola alla vittima’. Questa sentenza è motivo di ulteriore apprensione tra le donne e anche di questo discuteremo, pertanto, già nei prossimi giorni al Tavolo Tecnico Permanente istituito con la firma della “Carta di Taormina”. Ma soprattutto Forza Italia predisporrà ulteriori iniziative in materia a tutela delle donne, portandole all’attenzione del Parlamento e del Senato”.

La “Carta di Taormina” è nata per dare vita ad un modello di assistenza e supporto alle vittime di violenza, con un codice etico ed patto di cooperazione e collaborazione tra gli enti no profit impegnati sul territorio con un ruolo di contrasto al fenomeno. “Vogliamo rendere attuativi i principi e gli obiettivi contenuti nel documento – conclude Papatheu – per rendere più incisive le politiche di tutela e prevenzione e per migliorare la legislazione e le prassi esistenti in materia”.

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