Nè un cantiere, nè uno scavo. Neanche una semplice buca. Niente. I lavori per realizzare la linea C del sistema tram di Palermo non sono ancora partiti. L’avvio degli interventi, da effettuare su un percorso di oltre 10 chilometri che si snoderà all’interno della Circonvallazione, era previsto per settembre 2024. Poi però, è arrivata una sequela di rinvii, dovuti soprattutto all’attesa del bollo finale da parte dell’ente validatore sulla progettazione esecutiva. In questo senso, anche l’ultima deadline fissata ad ottobre 2025 non è stata rispettata. In attesa che le maestranze possano iniziare a posare la prima pietra, anzi il primo binario, dal Comune di Palermo è arrivato il via libera per la nomina del Comitato Consultivo Tecnico (abbreviato CCT).
Parte l’iter per nominare il Comitato Consultivo Tecnico
A sancire l’avvio dell’iter amministrativo è la determina dirigenziale del 3 novembre 2025 firmata dal Rup Alessandro Augello e dal Capo Area Roberto Biondo. Con riguardo al Comitato Consultivo Tecnico, si tratta di un ente preposto a dirimere eventuali conflitti che potrebbero sorgere fra il Comune di Palermo e l’O.E. RTI Consorzio Stabile SIS Scpa-CAF, cordata italo-spagnola che il 28 giugno 2023 ha vinto l’appalto integrato per realizzare le prime tre linee della nuova fase del tram. A comporlo saranno tre elementi. Uno nominato dal Comune di Palermo, uno dalla ditta e un soggetto terzo scelto dai componenti scelti dalle parti. Ognuno di loro avrà diritto a un compenso composto da una parte fissa e da una parte variabile. “É un organismo previsto dalla norma che accompagna l’esecuzione del progetto e fornisce un tavolo in cui le parti dirimono eventuali problematiche“, sottolinea l’assessore alla Rigenerazione Urbana Maurizio Carta. Gli uffici hanno già preposto lo schema di convenzione, anche se la nomina avverrà nelle prossime settimane.
I ritardi sull’avvio dei lavori per la linea C del tram a Palermo
Un’attesa che si muoverà di pari passo a quella dell’avvio dei cantieri per realizzare la linea C del tram di Palermo. Un appalto che comprende anche gli scavi per la linea B (Notarbartolo-Giachery) e la prima tranche della linea A (Notarbartolo-Stadio). Costo complessivo dell’operazione circa 200 milioni di euro. Gli interventi relativi al collegamento tramviario fra la Stazione Centrale e la Stazione Notarbartolo sarebbero dovuti iniziare a settembre 2024. Poi il primo rinvio, con la data aggiornata a dicembre 2024.
Un momento nel quale è arrivata l’integrazione alla progettazione esecutiva relativa al piano per il verde urbano presente sul percorso della linea C. Un documento, quello predisposto dal consulente Giuseppe Barbera, che sostanzialmente proponeva di spostare alcune alberature, togliendo soltanto quelle più danneggiate o morte. Progetto sul quale arrivarono le critiche del mondo ambientalista e delle opposizioni. Come quelle dell’attuale capogruppo del M5S Concetta Amella che in quell’occasione dichiarò: “Ci vorranno decenni affinché le nuove piantumazioni raggiungano le dimensioni, la capacità di ombreggiamento e l’efficienza ecosistemica degli esemplari rimossi“.
L’avvio del cantiere è stato successivamente procrastinato all’inizio del 2025. Ma, anche in questo caso, c’è stato un nulla di fatto. Ad aprile 2025, l’assessore Maurizio Carta spiegò che la lunga attesa era da ricollegarsi ad un parere necessario al varo della progettazione esecutiva. Documento senza il quale non si potevano iniziare gli scavi. A questo punto è arrivata una nuova data: giugno 2025. Ma anche in questo caso, nulla di fatto. Si arriva così ai giorni nostri, ancora in attesa del fatidico momento della consegna dei lavori e della predisposizione di un piano traffico che tenga conto delle criticità sotto il profilo della viabilità che, inevitabilmente, investiranno il capoluogo siciliano. Ciò quando, finalmente, inizieranno i lavori della linea C del tram.




