Nelle ultime 24 ore, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di ‘area non critica’ da parte di pazienti Covid è ferma al 15% in Italia (un anno era al 44%) ma cresce in 7 regioni, arrivando a superare il 20% in 8 regioni: Calabria (35%), Umbria (34%), Basilicata (29%), Sicilia (26%), Marche (24%), Puglia (23%), Sardegna e Abruzzo (21%). L’occupazione delle terapie intensive, invece, è stabile al 5% in Italia, mentre esattamente un anno segnava il 41%, ma raggiunge il 12% in Calabria e l’11% in Sardegna. Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 30 marzo 2022. Nel dettaglio, in base al monitoraggio quotidiano, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area medica (o ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19 cala solo nella Pa Trento (al 10%) e cresce in 7 regioni o province autonome: Calabria (al 35%), Lazio (19%), Marche (24%), Molise (19%), Puglia (23%), Sardegna (21%), Umbria (34%). E’ stabile nelle restanti 13 regioni: Abruzzo (al 21%), Basilicata (29%), Campania (17%), Emilia Romagna (12%), Friuli Venezia Giulia (10%), Liguria (16%), Lombardia (10%), Pa di Bolzano (al 14%), Piemonte (9%), Sicilia (26%),Toscana (17%), Valle d’Aosta (12%) e Veneto (9%).
Sempre a livello giornaliero, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cala in 7 regioni: Basilicata (al 4%), Campania (6%), Liguria (3%), Lombardia (2%), Puglia (7%), Toscana (6%), Umbria (3%). Cresce, invece, in 6 regioni o province autonome: Calabria (al 12%), Friuli Venezia Giulia (5%), Lazio (9%), Marche (5%), Pa Bolzano (3%) e Veneto (4%). In Valle d’Aosta e Molise (0%) variazione non disponibile. La percentuale è stabile nelle restanti 6: Abruzzo (al 9%), Emilia Romagna (4%), Pa Trento (2%), Piemonte (4%), Sardegna (11%), Sicilia (7%).