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“Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri”.
Questa nota frase di Borsellino era stampata sulle magliette che hanno indossato tantissimi ragazzi presenti ieri sera alla tradizionale Fiaccolata del 19 luglio a Palermo in memoria delle vittime della strage di via D’Amelio.
Una frase emblematica che si collega direttamente ad oltre due decenni di depistaggi per nascondere la verità su mandanti ed esecutori di quell’eccidio. Depistaggi ben descritti nella sentenza del “Borsellino Quater” che delineano contorni oscuri di quella orrenda strage, la cui matrice non fu evidentemente solo mafiosa.
Ed erano in migliaia alla Fiaccolata del 19 luglio, giunta alla sua 22° edizione e promossa dalle sigle “Comunità ’92” e “Forum XIX Luglio”. Presenti, fra gli altri, il presidente della Regione Nello Musumeci, il sottosegretario Stefano Candiani (Lega), gli assessori regionali Pappalardo e Cordaro, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il sindaco di Catania Salvo Pogliese, l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, oltre a numerosi fra parlamentari nazionali, deputati regionali, sindaci e consiglieri comunali di vari centri siciliani.
Oltre sessanta le associazioni e i movimenti che hanno preso parte al tradizionale appuntamento.
Il concentramento della Fiaccolata è avvenuto come sempre a Piazza Vittorio Veneto (Statua della Libertà). Il corteo ha attraversato via Libertà, via Autonomia Siciliana, arrivando in via D’Amelio dove è stato deposto un tricolore e intonato l’inno nazionale.