Antonio Pandolfo ieri sera si è esibito nella suggestiva cornice di Punta Spalmatore a Ustica: inizia con lui il mese di agosto Ustica Villaggio Letterario IV edizione Sezione Teatro.
Antonio Pandolfo, comico, nasce ad Alcamo il 4 agosto del 1975. La passione per il teatro lo porta all’età di 16 anni a partecipare alle attività del “Piccolo Teatro “ di Alcamo, che ne riconosce le capacità e il senso della comicità inserendolo in diversi progetti di altrettanti autori popolari (Pirandello, Martoglio, De Filippo, etc.) .
Si dedica agli studi teatrali con corsi accademici a Roma presso la Scharoff (metodo Stanislawsky), allo studio di teatro-terapia e partecipa a diversi laboratori e seminari sul mestiere dell’attore: Emma Dante a Palermo (laboratorio di “‘mpalermu”), Jango Edwards sulla clownerìe, Teatribù di Milano sull’improvvisazione teatrale. Frequenta anche un seminario sul metodo Strasberg con una insegnante dell’Actor’s Studio di New York: Marylin Fried. Scrive il suo primo spettacolo di monologhista dal titolo “Il ladro di Cassateddi”, nel quale presenta alcuni personaggi da lui creati tra i quali primeggia Erruccio, che tuttora promuove negli spettacoli. All’Agricantus di Palermo inizia un percorso di collaborazioni con Sergio Vespertino con lo spettacolo “Caos”, con Ernesto Maria Ponte, con il quale porta in scena “Tutto il sesso in 90 minuti”, poi con Giovanni Cangialosi, Gino Carista, ma soprattutto con il grande Pippo Spicuzza, che lo vuole prima all’Orione di Palermo per “Andy e Normann” e poi al Biondo Stabile per “Palermo senza scena”.
Riceve il premio “il Satiro Bronzeo” come attore per il teatro comico. Poi viene contattato da Giovanni Nanfa “il professore” per partecipare ad uno spettacolo dal titolo “Bentornata Rivista” scritto dallo stesso Nanfa e da Lino Piscopo. In seguito, con la preziosa collaborazione di Franco Di Modica, scrive e porta in scena al Convento “stress”. allora ha quasi sempre lavorato con Nanfa, prima al Convento, poi al Teatro Jolly. Tantissime le partecipazioni in film Nello stesso anno va in scena con Oreste Lionello sempre al teatro Lelio.
Da gennaio ad aprile 2009 presso il Convento di Palermo con lo spettacolo “che tempo fa ?” scritto insieme con Nanfa e Di Modica. Oltre alla televisione ed alcuni cortometraggi, partecipa al film “La matassa” di Ficarra e Picone con una piccola parte. Ama comunque gli spettacoli in solitario con i quali gira ogni estate molte piazze della Sicilia.[2]
Nel settembre 2011 è ospite presso il King Theatre di New York per il Centro Cultura Italiana all’interno del “Festival della canzone Italiana”; continua, senza soste e con nuovi personaggi, la sua attività di cabarettista in diversi teatri.
Nel novembre 2011 partecipa ad alcune scene de “La scorza delle Arance” lungometraggio prodotto a scopo benefico; nel 2012 nella 5ª puntata de “Il giovane Montalbano e ad alcune scene nella 5ª stagione di “Palermo Antimafia. Nel 2017 con L’ora legale, ha lavorato assieme a Ficarra e Picone; nel 2018 ha preso parte nel film La fuitina sbagliata dei soldi spicci – Cattleya con la regia di Mimmo Sposito. Nello stesso anno, Pandolfo è stato anche protagonista della versione televisiva del romanzo storico di Andrea Camilleri “La mossa del cavallo”; il personaggio di Padre Carnazza, un sacerdote moralmente poco retto, è stato interpretato da lui in modo magistrale
Anna Russolillo e Lucia Vincenti incontrano Antonio Pandolfo a bordo piscina del Villaggio Punta Spalmatore ed hanno l’occasione di porgli qualche domanda.
Che ne pensa della Rassegna Ustica Villaggio Letterario?
Un’idea geniale di cultura, teatro, musica, letteratura perché offre ai turisti non solo l’opportunità di visitare l’isola, i luoghi di storia, di arte o paesaggistici, ma anche occasioni di intrattenimento e di teatro comico siciliano. Io ho cominciato giovanissimo come animatore e posso assicurarvi che ai turisti piace, oltre che guardare, visitare, conoscere divertendosi.
Il Comune e la Regione potrebbero aiutare?
La Regione promuove solo i mega eventi, lasciando per esempio pochissime risorse alle associazioni e meno ancora ai privati IComuni spesso a loro volta non hanno un progetto, un disegno generale per le attività culturali e dovrebbero prendere spunto da manifestazioni di questo genere per far conoscere la nostra terra in tutte le sue forme
Perché oggi pure il cabaret è in crisi?
Il cabaret spicciolo è ormai in saturazione. La parodia di personaggi pubblici va bene ancora in televisione, ma la gente è talmente stufa della politica che non vuole neanche sentir nominare gli uomini politici, perché non hanno appeal.
Quindi meglio il teatro comico?
Secondo me bisogna recuperare il teatro comico e forse al teatro leggero, alla rivista, che era un contenitore di generi. Un mix di sketch parlati, canzoni, parodie, danze…il tutto condito con l’autoironia.