Il WWF prende posizione contro il discusso progetto di restauro geoambientale di Isolabella che il Ministero dell’Ambiente ha dato disponibilità a finanziare sostenendo intanto i costi per la progettazione degli interventi. Dopo il no di Legambiente e le perplessità espresse dal Comune di Taormina, interviene sul caso anche l’ex ente gestore di Isolabella, che dal 1998 al 2006 gestiva la Riserva Naturale Orientata (ora affidata al Cutgana).
“Egregio sign. Ministro – si legge nella nota inviata dal WWF al Ministro Sergio Costa e alla Regione Sicilia (nonchè al Comune di Taormina e al Cutgana) – intendiamo esprimere il nostro più fermo dissenso per l’intervento di ripascimento della spiaggia antistante l’isolotto, intervento previsto tra le opere di riqualificazione della zona e finanziabili dal Ministero per un importo di 2 milioni e 900 mila euro. La nostra opposizione a questa presunta riqualificazione si basa su motivi sostanziali sia in relazione ai valori ambientali dell’area sia rispetto alla procedura attualmente in essere. Il WWF può dimostrare che nessun processo erosivo ha interessato la baia di Isolabella che è caratterizzata da acque poco profonde, da ciottoli e blocchi che costituiscono l’ambiente naturale della zona. All’interno della baia è poi presente la Posidonia Oceanica, una specie protetta che sarebbe inevitabilmente danneggiata dall’eventuale modifica della geomorfologia del luogo con un’alterazione grave e significativa dell’ecosistema esistente. Il regolamento della Riserva vieta qualunque modifica del litorale che contrasti con la naturalità dei luoghi. Gli interventi che possono avere incidenza su un sito Natura 2000 devono essere preventivamente sottoposti a specifica procedura di valutazione di incidenza e non risulta al Wwf tale procedura per le opere che sono oggetto di questo finanziamento anche perché vietato dal citato regolamento”.
Secondo il WWF, se si dovesse procedere con il progetto in questione “l’altamente probabile variazione del flusso delle acque, a seguito di tali opere di ripascimento, potrebbe arrecare danni di assoluto rilievo sull’istmo dell’Isolabella, compromettendone sia il caratteristico aspetto paesaggistico che i valori naturalistici presenti nella Riserva classificata come “Zona A”“. Inoltre “la spiaggia subirebbe un totale snaturamento inammissibile in un’area di tale valore e vincolata e tutelata”.
In conclusione, per il WWF “le opere in oggetto sarebbero finalizzate solo ad incrementare le attività antropiche, soprattutto turistiche, con aumento di impatti ambientali che andrebbero invece contenuti e gestiti in modo più sostenibile. La richiesta del WWF è, quindi, quella di destinare le risorse programmate ad altre problematiche esistenti nello stesso territorio, più urgenti e più necessarie, che non comportano nessun danno agli ecosistemi naturali di un’area diventata un simbolo internazionale di bellezza”.