L’immobile occupato abusivamente e nel quale nei giorni scorsi si e’ verificata l’aggressione a Stefania Petix e al suo operatore, e’ di proprietà privata e non di proprietà del Comune di Palermo.
Utilizzato come sede di uffici per diversi anni, l’Amministrazione ha provveduto a una graduale dismissione nell’ambito del piano di riduzione dei fitti passivi: circa 7 mesi fa, gli ultimi uffici hanno lasciato la struttura che e’ stata occupata subito dopo, prima della formale consegna al proprietario.
Lo rende noto in un comunicato l’ufficio stampa del Comune di Palermo. “Come gia’ abbiamo sostenuto in diverse occasioni – afferma il sindaco Leoluca Orlando – questa vicenda dimostra che dietro le occupazioni abusive vi e’ spesso una organizzazione ben radicata, in grado di muovere e far muovere le famiglie al momento giusto e verso gli immobili giusti“.
Gli uffici del Patrimonio hanno emesso una ordinanza di sgombero. I messi comunali recatisi sul posto per la notifica hanno pero’ constatato che l’immobile era stato sgomberato, salvo poi essere rioccupato dopo poche ore.
“Un’organizzazione che a Palermo ha un nome ben preciso. L’Amministrazione Comunale – prosegue Orlando – non tollera e non intende tollerare le occupazioni e, come gia’ avvenuto per via Emma, e’ stato dato mandato agli uffici e alla Polizia Municipale di procedere alla formale denuncia non solo degli occupanti, ma anche di chi facilita e controlla le occupazioni. Tutto questo e’ la conferma del fatto che e’ necessario un intervento coordinato fra tutte le Istituzioni sia sul piano preventivo sia sul piano repressivo e che e’ necessario rivedere a monte le politiche abitative per sottrarre le famiglie in situazione di bisogno al racket della mafia ed allo stesso tempo garantire a tutta la comunità una condizione di legalità e tutela della sicurezza“.
Nei giorni scorsi, verificato che l’immobile e’ stato nuovamente occupato, gli Uffici del settore Patrimonio hanno emesso una nuova ordinanza di sgombero. Se l’immobile non sarà sgomberato dagli occupanti, spetterà ai competenti organi di sicurezza di valutare tempi e modalità dello sgombero coatto, che non necessita pertanto di autorizzazioni o “via libera” da parte dell’Amministrazione comunale.
Il sindaco conclude dicendo che “l’Amministrazione comunale si costituirà parte civile nel procedimento che certamente scaturirà a carico degli aggressori di Stefania Petyx e del suo collaboratore, per mostrare a loro due solidarietà concreta oltre le parole e per ribadire ai violenti che usano metodi mafiosi che non c’e’ alcuna tolleranza nei loro confronti“.