Facendo riferimento agli immobili privati di via Savagnone, occupati abusivamente e di cui è cominciato lo sgombero coattivo per mancato adempimento alla ordinanze di sgombero da parte degli occupanti, il comune di Palermo precisa che “lo stesso immobile è stato detenuto in regime di affitto fino al mese di settembre del 2012, quando è stata data la formale disdetta a seguito della delibera di Giunta che imponeva la riduzione dei costi per fitti passivi. Il costo del canone di affitto a favore della società “Palermo Centro” in Amministrazione Giudiziaria, è di Euro 357.000 annui oltre IVA per tutti gli immobili di via Savagnone che nel tempo hanno ospitato una postazione anagrafica e diversi uffici“.
“Il trasferimento degli Uffici successivo alla disdetta del contratto – prosegue la nota del Comune – è stato reso difficoltoso dalla mancanza di immobili immediatamente disponibili dove allocare gli stessi nonchè dalla presenza di un voluminoso archivio di pertinenza. Ciò ha di fatto reso necessario che l’Amministrazione continuasse a detenere gli immobili in regime di occupazione (con il medesimo costo). Il pagamento di tale somma avviene su base semestrale e solo per il periodo di effettiva occupazione dell’immobile da parte del Comune”.
“Una parte dell’immobile è stata materialmente liberata dalla Postazione Anagrafica Decentrata nel 2016 e, in data 01.12.2016, si è
proposta la riconsegna parziale dei locali occupati dalla stessa. Tale riconsegna parziale è stata rifiutata dall’Amministrazione Giudiziaria
della Società Palermo Centro (proprietaria) ritenendo imprescindibile la riconsegna anche dell’immobile occupato dagli uffici dell’Area
Tecnica in quanto il contratto sottoscritto in origine era unico”.
“Successivamente alla individuazione di locali idonei per il definitivo trasferimento degli uffici rimasti, si è data comunicazione alla proprietà dell’intenzione di procedere alla riconsegna totale ad inizio di Giugno di quest’anno. Purtroppo i locali, già in data 05/06/2018, come risulta dagli accertamenti domiciliari effettuati dalla Polizia Municipale, sono risultati occupati da diversi nuclei familiari. Si sottolinea che tale occupazione è avvenuta quando ancora i locali non erano stati del tutto liberati dall’archivio, ed in presenza di armadi, faldoni e materiale cartaceo ancora da trasferire“.
“Si è quindi proceduto – si legge ancora – alla emanazione di diverse ordinanze di sgombero a giugno e luglio di quest’anno, conseguentemente all’ingresso di nuovi nuclei familiari rispetto agli originari occupanti (complessivamente 15 nuclei familiari). Attesa la complessità della situazione è stata richiesto alla Polizia Municipale in data 03/09/2018 di effettuare ulteriori accertamenti domiciliari nonché verificare lo stato dei luoghi. All’esito dei superiori accertamenti, si è proceduto alla emanazione di ulteriori ordinanze di sgombero, in data l’11/10/2018 e in data 15/10/2018″.
“Ad oggi ed a seguito di quanto deciso dalle competenti autorità – conclude la nota -è stato sgomberato l’immobile già sede della Postazione Anagrafica (via Savagnone, 5-7) e si sta provvedendo all’esecuzione dello sgombero dell’immobile di via Savagnone, 8 (si concorderà con la Questura e la Polizia Municipale la data di inizio delle operazioni che si prevede possano avvenire tra il 22 e il 23 p.v.) L’immobile già sgomberato è presidiato dalle Forze dell’Ordine al fine di evitare nuove occupazioni. Una volta ultimato lo sgombero, si procederà alla riconsegna dei locali alla proprietà“.
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