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E’ l’assessore regionale all’Ambiente e al Territorio Toto Cordaro l’ospite della puntata numero 198 di Bar Sicilia, con il quale il direttore responsabile de ilSicilia.it Manlio Melluso e il direttore editoriale Maurizio Scaglione hanno parlato di campagna antincendi, spiagge, porti ma anche dello stato di salute del centrodestra in vista delle prossime tornate elettorali, elezioni amministrative prima e regionali poi.
Si inizia commentando le azioni sui porti e in particolare il rilascio dell’autorizzazione regionale per il progetto dei lavori di dragaggio del porto di Termini Imerese fino alla quota di -10,00 metri sul livello marino medio. La Regione Siciliana, infatti, ha autorizzato con decreto dell’assessore l’avvio dei lavori su progetto presentato dall’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, guidata da Pasqualino Monti: “L’intervento di dragaggio dei fondali del porto Porto di Termini Imerese, finanziato con fondi Pon Infrastrutture e reti, pari a 35 milioni di euro, prevede la realizzazione dell’escavo per incrementare la competitività del porto assicurando il potenziamento del traffico merci – dice Cordaro – La prima fase del dragaggio riguarderà la rimozione del materiale non idoneo all’immersione in mare, mentre nella seconda fase sarà eseguito il dragaggio della restante e il conseguente versamento nel sito di deposizione“.
All’ordine del giorno dei lavori dell’assessorato c’è sicuramente la campagna anti incendi in vista della stagione estiva: “Ormai le mutazioni climatiche ci dimostrano sempre più drammaticamente che l’intervento dell’uomo, intervento positivo dell’uomo, quello a tutela dell’ambiente, non sempre è sufficiente. L’anno scorso abbiamo avuto punte di 51 gradi, temperature che non si toccavano da decenni, con venti di Scirocco a 100 chilometri all’ora. In quel caso comprendete bene che non esiste viale tagliafuoco che separi la vegetazione da altra vegetazione che permetta ai soccorritori e agli uomini dell’antincendio di intervenire. Abbiamo immaginato di partire il primo giugno, a differenza degli altri anni per cui la partenza era prevista il 15 giugno. Mentre l’attività di prevenzione dell’intervento del sottobosco, di pulizia e di preparazione dei viali tagliafuoco partirà dal 26 aprile. Inoltre abbiamo coinvolto le associazioni con le quali abbiamo sottoscritto diverse convenzioni“, dice Cordaro.
Altra questione incombente in vista dell’estate, le concessioni dei lidi: “Per quale ragione dal 2018, governo gialloverde, estensione al 2033? Al 2022, governo di tutti, in ragione di una sentenza del Consiglio di Stato del novembre 2021, riduzione al 2023. E’ possibile immaginare che in un sistema Paese serio concessionari in regola si trovino ad avere anticipata la scadenza a dieci anni prima dopo avere fatto investimenti, immaginato ammortamenti e contratto mutui che da un giorno all’altro si troveranno a non potere onorare perché nel 2023 e non più nel 2033 scadrebbero le concessioni? E’ un tempa di buon senso, economico ma anche sociale, perché abbiamo in Sicilia 3000 concessioni che danno in estate 100mila posti di lavoro. Per questo abbiamo aperto un confronto aspro con il governo nazionale. C’è un emendamento del governo Draghi nel dl Concorrenza in discussione il recepimento dei principi della sentenza del Consiglio di Stato, ma noi ci siamo confrontati per contrastare questa impostazione perché temiamo che se davvero dovesse introdursi la libera concorrenza e l’evidenza pubblica noi finiremmo per fare la fine di quei posti dove sono arrivati i ricchi potentati economici internazionali e si sono comprati le spiagge. Noi abbiamo la necessità di difendere il know how siciliano“.
Cordaro non si esime dal commentare le vicende politiche siciliane, con le elezioni amministrative e le regionali alle porte. Sulle prime: “A Messina credo si sia più avanti, la candidatura di Maurizio Croce è una candidatura seria, credo possa essere un buon candidato. Su Palermo la situazione oggi è più complessa. C’è un candidato che è partito per tempo, con coraggio: mi riferisco a Roberto Lagalla, e vedo altri candidati altrettanto credibili che aspettano il via libera o dai partiti o dal centrodestra. Il mio auspicio è quello che si poss fare una sintesi dell’intero centrodestra, l’unità del centrodestra è un valore, lo abbiamo sperimentato con il governo Musumeci. Quello che dobbiamo evitare è di dare l’impressione che Palermo sia oggetto di un baratto per obiettivi regionali o nazionali. C’è chi è già avanti, e su questo probabilmente una valutazione su questo va fatta”.
Sulle elezioni regionali nel centrodestra si è creata una spaccatura sulla ricandidatura annunciata di Nello Musumeci alla carica di governatore. Cordaro dice la sua: “Non riesco a comprendere come si possa mettere in dubbio una ricandidatura come quella di Nello Musumeci che ha guidato un governo che ha prodotto risultati che in tantissimi fronti della amministrazione non si erano mai conseguiti. Siamo partiti da un disastro economico e amministrativo, lasciato da chi ci ha preceduto, con un miliardo e 700 milioni di buco che abbiamo dovuto contrattare con lo Stato; siamo partiti senza un’idea di pianificazione precedente: non abbiamo trovato neanche un foglio di carta nei cassetti. Dobbiamo anche considerare che a un certo punto è intervenuto il covid“. E dopo una analisi sulla situazione politica del centrodestra e delle varie anime favorevoli o no alla ricandidatura di Musumeci: “Sono convinto che questo governo abbia lavorato bene, che Musumeci sia un ottimo candidato per il 2022-2027. Dobbiamo piacerci, dobbiamo stare insieme. Essendo emersi da un pantano che qualcun altro ci ha lasciato altri 5 anni di governo di questo centrodestra così competente potrebbero far riemergere la Sicilia davvero e metterla a livello con gli standard europei“.