Il senatore Francesco Campanella e il vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino (nella foto), hanno predisposto un esposto che depositeranno oggi alla Procura di Palermo e alla Procura della Corte dei Conti su presunte “anomalie e irregolarità” dell’Avviso 8 sulla formazione professionale che assegna 136 milioni di euro per i corsi. I due politici sono assistiti nell’azione giudiziaria dall’avvocato Francesco Menallo. “L’Avviso 8 è la riproposizione peggiorativa dell’avviso 20, contiene numerose violazioni di legge che si ripercuoteranno anche sulla sostanza del servizio. Sono stati ammessi, ancora una volta, in violazione delle norme sull’accreditamento, bypassate con una circolare assessoriale, soggetti imprenditori anche in forma associativa – questo è quanto dice Venturino in conferenza stampa assieme a Campanella e all’avv. Menallo – versando nelle loro casse veri e propri aiuti di Stato ed escludendo, quindi, non fosse altro che per l’inevitabile conseguente scivolamento in graduatoria, soggetti no-profit invece legittimati a svolgere i corsi, consentendo loro il recupero dell’Iva e dei costi vivi in genere, in quanto scaricabili dalle imprese e non dai soggetti no-profit”.
Per il senatore Francesco Campanella (nella foto) ci sono i presupposti per investire della vicenda “la Procura e la Corte dei conti, saranno gli inquirenti a stabilire se i nostri sono solo sospetti oppure si tratta di effettive irregolarità. Si è affermato che la Comunità Europea, con regolamento 1303/2013, avrebbe reso non necessaria la rendicontazione, accontentandosi di controlli in itinere sul regolare svolgimento dei corsi: ciò non corrisponde al vero, giacché una cosa è la determinazione del finanziamento (mediante costi unitari standard uguali per tutti), altra cosa è il sistema di controllo della spesa con la conseguente restituzione delle somme non utilizzate od impropriamente utilizzate – sostengono in coro Venturino, Campanella e l’avvocato Menallo – Il piano non è stato approvato dalla Cri, come prevede la legislazione in vigore, e la Cri non è stata ricostituita nonostante sia un organismo in vigore”.
Stando alle loro dichiarazioni, inoltre, il nucleo di valutazione dei progetti è stato composto non rispettando le vigenti norme di legge (prevalenza di membri esterni alla pubblica amministrazione). Tra le anomalie segnalate anche le norme sull’accreditamento che sono state ristrette ed allargate in modo privo di criterio in violazione di leggi primarie.”Lo stesso organismo si è diviso in tre sottocommissioni, dando luogo a valutazioni difformi; parrebbe altresì che vi sia stata una tempistica eccezionalmente breve per esaminare ciascun progetto, così come progetti identici avrebbero avuto punteggio difforme. Non sarà possibile prevedere il reimpiego del personale licenziato dagli organismi affidatari in quanto non sono state rispettate le regole della legge regionale 24/76 né quelle della legge regionale 25/93 né le circolari attuative, tra cui la 10/94, né l’allegato 12 al CCNL di categoria – aggiungono Menallo, Campanella e Venturino (nella foto) – L’albo del personale che si pretenderebbe di utilizzare, difatti, non è quello della legge regionale 24/76 bensì è un albo aperto, a cui tutti gli operatori si possono iscrivere, anche dopo la scadenza temporale del 31 dicembre del 2008″. La soluzione al problema del personale rimasto senza attività e senza sostegno al reddito ci si augura che si possa risolvere nel disegno di legge 1106/2015 o in sue possibili integrazioni, attraverso una sorta di ‘mobilità’ (avvalimento) che permetterebbe “il passaggio diretto ed immediato di personale da un ente ad un altro nel rispetto del principio comunitario dell’obbligo di destinazione dei fondi impegnati”.
Così Antonio Venturino all’Ars, illustrando. “Informeremo la Procura penale e contabile per adottare i provvedimenti opportuni. Sono stati, ancora una volta, ammessi, in violazione delle norme sull’accreditamento, soggetti imprenditoriali – nonostante le determinazioni di TAR, CGA e Corte dei Conti – anche in forma associativa. Nelle loro casse verranno versati veri e propri aiuti di Stato, escludendo, per l’inevitabile conseguente scivolamento in graduatoria, soggetti no profit invece legittimati a svolgere i corsi”.
Menallo (accanto nella foto) poi commenta.”Mi risulta che il Tar abbia accolto con riserva il ricorso di un ente contro l’Avviso8 sulla formazione, io sono stato contattato da un altro ente”.