Dal risanamento dei conti al miglioramento dei servizi alle imprese al rapporto col Comune di Palermo per la governance della Gesap, la società che gestisce lo scalo “Falcone e Borsellino”. Ecco i punti salienti del programma del
nuovo presidente della Camera di Commercio di Palermo ed Enna, Alessandro Albanese,
eletto stamani dal consiglio camerale.
Dall’arresto di Helg ad oggi la Camera svolge il proprio ruolo in regime di commissariamento e quindi di ordinaria amministrazione. Come pensa di rilanciare il ruolo della Camera di commercio?
Intanto la prima cosa che dobbiamo fare è mettere a posto i conti con l’ausilio della Regione ed in particolare dell’Ars. Va fermato lo scandalo delle pensioni pagate dalla Camera stessa ai propri dipendenti, visto anche il dimezzamento del contributo camerale. Si tratta di un’anomalia tutta siciliana.
Partendo da questo punteremo sull’internazionalizzazione e sul miglioramento dei servizi. Ad esempio il nostro registro delle imprese è indicato come uno dei migliori a livello nazionale. Tenteremo di fare innalzare, quindi, l’efficienza. Penso al potenziamento delle informazioni commerciali e sulle gare d’appalto.
Cosa ne pensa dei veleni che hanno accompagnato l’iter di accorpamento della Camera?
Noi siamo stati quelli che sono stati ai margini di questa polemica, anche perché la cosa non ha riguardato né Confindustria né le altre 12 sigle datoriali che mi hanno sostenuto. Anzi forse sono stati dichiarati numeri un po’ al di sotto delle reali forze. Con un conteggio più accurato probabilmente avremmo dovuto ottenere 2/3 seggi in più.
Ma le associazioni accusate di aver gonfiato le liste degli iscritti (tra le quali la Euromed) avrebbero dovuto sostenere lei?
Con queste associazioni non abbiamo neanche parlato. Il loro ritiro ci ha danneggiato perchè nel ricalcolo abbiamo persone qualche seggio. Comunque abbiamo ritenuto prioritario andare avanti perchè non si poteva lasciare la Camera commissariata. Anche se i commissari hanno fatto bene la loro gestione non poteva andare oltre l’ordinaria amministrazione.
La sua elezione modificherà la governance dell’aeroporto Falcone e Borsellino nel senso che Confindustria avrà un potere maggiore. Quali sono le sue idee rispetto alla gestione dell’aeroporto?
Intanto non è Confindustria a determinare la governance, ma la Camera di commercio. C’è un consigliere che dura in carica 3 anni, alla scadenza decideremo chi dovrà rappresentare la Camera nel cda della Gesap. Peraltro il consigliere attuale dell’ente è Todaro, uomo di Confindustria, che viene fuori da una lista presentata non solo dalla Camera ma anche dall’ex Provincia di Palermo.
Visti i giudizi critici più volte espressi dal sindaco Orlando nei confronti di Confindustria, che oggi esprime il presidente della Gesap, pensa che il rapporto con il Comune sia compromesso o ci sono i margini per una buona collaborazione?
Gesap è una società per azioni gestita da alcuni soggetti istituzionali e non da Confindustria. So bene qual è il ruolo della Camera di commercio, la mia è una veste istituzionale e questa intendo indossare. I rapporti, quindi, sono diversi. Anche noi come Confindustria abbiamo espresso giudizi sulla gestione della città, mai sulla persona. Penso quindi che non ci siano problemi di collaborazione.
Come valuta la gestione della Gesap?
Il giudizio lo diamo quando guarderemo i bilanci. Gesap è un’azienda importante. Senza dubbio una cosa la faremo, tenteremo di far abbassare i prezzi scandalosi dei biglietti aerei sulle due tratte più importanti, quelle da e per Roma e Milano. Si tratta di cifre fuori mercato. Oggi tutti i passeggeri sono costretti a pagare cifre esorbitanti. Chiederò di fare pressioni nei confronti delle compagnie d’accordo con tutti gli altri attori istituzionali.
Ha ricevuto gli auguri della sua avversaria, come accade spesso in questi casi?
Non me ne sono accorto. Io comunque alla fine della seduta mi sono alzato e sono andato a porgerle la mano.