Possono tirare un sospiro di sollievo gli agricoltori siciliani del settore biologico che si erano aggiudicati gli incentivi del bando del 2012. Il Cga, massimo organo giurisdizionale amministrativo in Sicilia, ha annullato la sentenza del Tar che lo scorso anno ha bloccato i pagamenti. Adesso le 8.000 aziende dell’Isola potranno ricevere i contributi di cui hanno diritto.
Si chiude così una diatriba giudiziaria che rischiava di mandare in fumo un tesoro di 320 milioni di euro di incentivi. Il Cga ha preso atto della transazione tra 50 produttori ‘Bio’ siciliani, che avevano presentato ricorso, e la Regione, siglata nel gennaio scorso. E’ questa la soluzione che ha consentito di superare l’impasse.
“Un grande successo che avvalora l’impegno portato avanti dall’Assessorato regionale agricoltura a difesa del comparto agricolo siciliano”. Dicono in una nota congiunta l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici e il dirigente generale del Dipartimento agricoltura, Gaetano Cimò. Entrambi rivendicano il risultato ottenuto frutto del lavoro svolto in questi mesi. “A poco più di un anno dal pronunciamento del Tar che ha provocato grande apprensione nel settore agricolo della nostra terra, abbiamo lavorato senza sosta per tutelare gli agricoltori dagli effetti dirompenti di quella sentenza”.
“Prima abbiamo ottenuto la sospensiva dell’esecutività della sentenza che ha evitato il rischio della restituzione delle somme – continuano Cracolici e Cimò – successivamente abbiamo intavolato una complessa trattativa per arrivare ad una transazione con i ricorrenti e parallelamente abbiamo avviato l’iter per inserire le somme necessarie in finanziaria. Alla fine è arrivato il verdetto del Consiglio di giustizia amministrativa che ha annullato definitivamente gli effetti di quella sentenza. Un ambizioso obiettivo che ci eravamo prefissati e che è stato raggiunto con successo”.
“Un esito sperato, anche se non scontato – dichiarano gli avvocati Salvatore Cittadino e Massimo Cavaleri, legali dei 50 ricorrenti – che tuttavia non chiude la partita con la Regione, la quale dovrebbe adempiere ai propri obblighi nei confronti dei produttori, così come stabilito nella transazione”. “Ottimista” si dice il presidente dell’Unione Allevatori Sicilia, Carmelo Galati Rando, che adesso guarda al futuro: “Abbiamo sempre creduto nella giustizia e continueremo a farlo – sottolinea – e ci sono ancora tantissimi problemi da risolvere, molti dei quali sono all’attenzione dei nostri legali: dalla decurtazione del 55% dell’indennità compensativa alla fissazione dei premi per il nuovo bando Bio, fino al nuovo bando per l’investimento e ammodernamento delle aziende agricole”. “Si auspica – conclude il Presidente dell’Unione Allevatori Sicilia – che il buon senso dell’Amministrazione, questa volta, sia immediato”.
La notizia è stata accolta positivamente anche dalla Coldiretti, che però incalza l’assessorato a velocizzare le procedure burocratiche per l’erogazione dei contributi. “La pubblicazione della sentenza del Consiglio di Giustizia amministrativa con la quale è stata annullata quella del Tar sul bando biologico è un’ottima notizia per gli agricoltori siciliani. Ma non finisce qui l’impegno dell’assessorato perché ora occorre accelerare l’iter per far sì che gli oltre 8.000 agricoltori possano ricevere l’aiuto che spetta loro”.
Come spiega l’associazione degli agricoltori si tratta di un settore importante per l’economia agricola siciliana. La Sicilia, infatti, è la prima regione in Italia per produzione biologica. Un primato da sostenere.