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“Meta Land Art. Apofenie Satellitari”, a Palazzo Riso la mostra di Max Serradifalco

mercoledì 5 Aprile 2017

Il Polo Museale regionale d’Arte moderna e contemporanea di Palermo inaugura sabato 8 aprile la mostra “Meta Land Art. Apofenie Satellitari” di Max Serradifalco, a cura di Fabiola Di Maggio, presso la Foresteria di Palazzo Belmonte Riso alle ore 18,00.

Se dalla fine dell’Ottocento in poi abbiamo sempre più compreso che il mondo dello spazio è un’opera d’arte, il mondo visto dallo Spazio non è da meno. I satelliti sono divenuti negli ultimi anni media innovativi e affascinanti per la creazione artistica, della fotografia segnatamente. Tanto che oggi si parla a pieno titolo di Arte fotografica satellitare.

L’esposizione “Meta Land Art. Apofenie Satellitari”, a cura di Fabiola Di Maggio, presenta le opere dell’ultimo reportage fotografico realizzato da Max Serradifalco nel 2016. Come tutti gli altri reportage satellitari dell’artista, è una serie di fotografie prodotte con l’ausilio della piattaforma virtuale Google Maps. Serradifalco ha puntato l’obiettivo del satellite sulle opere di Land Art realizzate in misura maggiore tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento dagli artisti Robert Smithson, Nancy Holt, Michael Heizer, Alberto Burri e James Turrell.

Incorporando l’opera di Land Art nel suo scatto, l’artista crea anch’egli, come già solito fare, la sua opera di Land Art. Il doppio livello di arte di paesaggio presente nella sua fotografia consente di parlare espressamente di Meta Land Art, ovvero un’opera di Land Art che contiene un’opera di Land Art nata dall’incontro tra un segno artistico introdotto nel paesaggio (per esempio i tubi di Nancy Holt) e le forme naturali e accidentali della terra in cui esso è stato inserito (in questo caso il deserto dello Utah). A questa messa in opera pirandelliana Serradifalco aggiunge l’elemento percettivo dell’apofenia tanto sfruttato da artisti del calibro di Leonardo da Vinci, Giuseppe Arcimboldo, Salvador Dalί, Max Ernst o Jean Dubuffet. Si tratta, cioè, della possibilità immaginativa di scorgere in forme casuali o astratte delle immagini figurative.

Con la mostra di Max Serradifalco – afferma Valeria Patrizia Li Vigni, Direttrice del Polo Museale – prosegue l’attività di valorizzazione dei giovani artisti siciliani nell’ambito delle attività dello Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia (SACS). Il percorso espositivo proposto è un viaggio suggestivo e stimolante che ha un duplice scopo. Da un lato, mettere in evidenza i legami stilistici di forma e contenuto che le serie passate intrattengono con il nuovo reportage, e al contempo mostrarne le evoluzioni e le strade intraprese dall’artista recentemente. Dall’altro, far conoscere al pubblico una pagina inedita e in divenire della storia della fotografia di paesaggio. Un’evoluzione della fotografia che, grazie alle nuove tecnologie, Max Serradifalco sta portando avanti e concretizzando con prospettive d’avanguardia e nuovi innesti che Nadar non poteva immaginare.

Le fotografie di Meta Land Art sono delle «opere aperte» e creative, immagini dentro immagini, nonché sovrapposizioni di piani formali e concettuali. Come un gioco di scatole cinesi o un effetto matrioska offrono visioni innestate e aumentate del paesaggio. Sono il frutto di un’alchimia grafica e cromatica vivida in certi casi, quasi eterea, liquefatta, acquarellata in altri che, a prima vista, sbalordiscono per il loro perturbante espressionismo pittorico facendo credere allo spettatore di trovarsi di fronte dei dipinti e non delle fotografie. Forme e colori sono quelli naturali della terra che Serradifalco lascia intatti nella loro semplicità e spontaneità.

Nella mostra sono esposte anche fotografie satellitari di serie precedentemente realizzate dall’artista come Web Landscape Photography, E-ART-H ed Earth Portrait.

La mostra è stata realizzata con il contributo di Forum Palermo

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Max Serradifalco (Palermo 1978) è un fotografo paesaggista. Nel 2011 elabora il progetto artistico Web Landscape Photography, con il quale nasce la Land Art satellitare. È stato il primo fotografo paesaggista ad avere realizzato reportage utilizzando le mappe satellitari tramite il web. Le sue opere sono pubblicate nel prestigioso catalogo Behance di Adobe che presenta una selezione di pionieristica creatività di tutto il mondo. Il lavoro artistico di Serradifalco ha anche un fine ambientalista ed etico volto a rinforzare la crescita sostenibile della terra attraverso l’estetica intrinseca e creativa della natura. Dal 2015 è artista dell’archivio S.A.C.S. (Sportello per l’Arte contemporanea della Sicilia) creato da Museo Riso di Palermo.

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