Fissato al due ottobre il processo per Giuseppe Pecoraro, imputato dell’omicidio del clochard Marcello Cimino, bruciato vivo, a marzo scorso, mentre dormiva su un giaciglio di fortuna davanti al ricovero dei Capuccini a Palermo. Il gip ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzato dalla Procura, scelta che consente di “saltare” l’udienza preliminare.
I legali di Cimino, Brigida Alaimo e Carolina Varchi, hanno 15 giorni dalla notifica della fissazione dell’udienza per decidere se optare per il rito abbreviato o andare a giudizio. Gli avvocati hanno intanto ottenuto l’autorizzazione del carcere di sottoporre l’indagato a una perizia psichiatrica. Pecoraro era stato affetto da problemi psichici ed era stato sottoposto a una terapia a base di psicofarmaci. Un eventuale responso di infermità potrebbe incidere sulla scelta dei legali. Dopo il fermo, l’omicida aveva confessato sostenendo di aver agito per gelosia.