Sul filo del rasoio le assunzioni a tempo indeterminato che riguardano oltre 13 mila precari dei comuni siciliani. Il percorso di stabilizzazione approvato con la legge numero 27 del dicembre 2016 dall’Ars rischia di rinviare i suoi effetti al 2018 se il governo nazionale non provvede subito a dare il via libera ad una deroga dell’accordo con la Regione siciliana sull’armonizzazione delle leggi sulle autonomie locali.
Una Regione la Sicilia, che subisce il ricatto del governo centrale e che rischia ora di vedere invalidare gli effetti di una legge approvata dal parlamento locale, pur non essendo mai stata quest’ultima impugnata. Il nodo della questione l’approvazione da parte del consiglio dei ministri dell’ultima versione del testo unico sul pubblico impiego che include anche le regole nazionali sulle stabilizzazioni dei precari.
La Regione siciliana aveva dato il via libera a dicembre ad una norma che prevedeva l’assunzione a tempo indeterminato di più di 13 mila persone, tutti precari dei Comuni, poi Roma ha chiesto di sospendere le procedure per avere il tempo di armonizzare le due leggi. Il patto è stato fatto tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e il ministero della funzione pubblica. In cambio la Regione siciliana avrebbe ottenuto la mancata impugnativa della legge, che sarebbe stata altrimenti, quasi certa.
L’Assessore alle autonomie locali Luisa Lantieri si trova oggi a Roma per incontrare il sottosegretario alla Semplificazione amministrativa Angelo Rughetti e scongiurare il peggio. “Vediamo se il governo centrale riesce a concedere una deroga, permettendo alla Regione di andare avanti nel suo percorso con le stabilizzazioni dal 2017, altrimenti dovremo spostare tutto al 2018”.
Nel frattempo anche i renziani hanno attaccato il governo Crocetta, ribadendo l’immobilismo che da dicembre 2016, cioè dall’approvazione della legge sui precari, vige in questa regione. “Non mi pare sia il caso di parlare prima di aver capito come agire – sottolinea ancora Lantieri – oggi proporrò al vice ministro di applicare una deroga per quei comuni che sono pronti per le assunzioni e hanno i costi in regola, così potranno stabilizzare da subito i precari, se sarà possibile, faremo delle modifiche al testo in vigore da approvare in Aula all’Ars immediatamente”.