E’ ferma al 4%, nelle ultime 24 ore in Italia, l’occupazione delle terapie intensive (un anno fa era 27%) da parte di pazienti con Covid-19. E’ stabile anche l’occupazione dei reparti di ‘area non critica’, che segna il 15% (esattamente un anno fa era al 29%) ma restano 6 le regioni che superano la soglia del 20%: Umbria (33%), Basilicata (27%), Calabria (25%), Abruzzo (24%), Sicilia (22%), Molise (21%).
Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 4 maggio 2022, pubblicati oggi. Per quanto riguarda, l’occupazione dei posti nelle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19, in 24 ore cresce in 5 regioni: Basilicata (al 5%), Emilia Romagna (4%), Friuli Venezia Giulia (3%), Molise (5%), Umbria (8%). Il valore è in calo in 4 regioni: Abruzzo (al 6%), Campania (7%), Pa Trento (2%), Sardegna (4%).
La percentuale è stabile in 10 regioni e province autonome: Calabria (all’8%), Lazio (6%), Liguria (8%), Lombardia (2%), Marche (2%), Piemonte (2%), Puglia (5%), Sicilia (5%), Toscana (4%) e Veneto (2%). La variazione non è disponibile in Valle d’Aosta (0%) e Pa Bolzano (1%), nessuna regione supera la soglia del 10%.
Rispetto al giorno precedente, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area ‘non critica’ da parte di pazienti con Covid-19 cala in 5 regioni e province autonome: Liguria (17%), Molise (21%), Pa Bolzano (9%), Pa Trento (14%), Toscana (11%).
Cresce, invece, in 4: Abruzzo (24%), Puglia (19%), Sicilia (22%), Valle d’Aosta (17%). E’ stabile in 12: Basilicata (27%), Calabria (25%), Campania (18%), Emilia Romagna (15%), Friuli Venezia Giulia (13%), Lazio (18%), Lombardia (11%), Marche (17%), Piemonte (11%), Sardegna (18%), Umbria (33%), Veneto (10%).