Ha salutato i colleghi ancor prima che la seduta di insediamento della nuova giunta regionale iniziasse il neo assessore ai Beni culturali Vittorio Sgarbi. Giusto il tempo di farsi immortalare nella foto di gruppo della squadra di governo e scappare via, impegni romani più urgenti lo attendevano. Ma nonostante ciò, ha già lasciato il segno con una serie di annunci ad effetto e dichiarazioni sopra le righe, com’è nel suo stile. Uno stile contrapposto a quello sobrio ed equilibrato che il presidente Nello Musumeci ha voluto comunicare sin dal giorno della sua vittoria.
Così nei pochi minuti nei quali è stato a Palazzo D’Orlenas ne ha approfittato per parlare con i giornalisti, per far sapere cosa intende fare e per scagliarsi contro la magistratura. “Da assessore ai Beni culturali della Sicilia il mio primo atto sara’ la ricostruzione del tempio G di Selinunte attraverso finanziamenti privati che sono gia’ stati trovati. Avremo fondi piu’ ampi di quelli regionali”.
Non solo assicura la disponibilità di ingenti risorse, ma annuncia l’istituzioni di enti speciali guidati da nomi altisonanti a cui chiedere collaborazione per riqualificare il patrimonio culturale e urbano dell’Isola. “Occorre un commissario per la bellezza, la cui denominazione sarà l’Alto commissario regionale per le arti del Mediterraneo. Questa figura dovrà essere una figura come Paolucci o Renzo Piano, chiamata per vedere se uno sviluppo urbanistico è fatto secondo i criteri. Quello che fa Cantone con l’Anac”.
E poi non poteva mancare uno dei suoi cavalli di battaglia: “abbatteremo le pale eoliche che non funzionano. Carlo Rubbia sarà il commissario delegato”.
Ma l’affermazione più eclatante è quella contro la magistratura sul tema degli impresentabili. “Tu non puoi arrestare Cateno De Luca, e poi liberarlo”, spiega Sgarbi. “Vuol dire che hai scherzato – aggiunge – è lo scandalo dell’amministrazione della giustizia che non ha le idee chiare. Cateno De Luca non esce innocente ma esce inarrestabile. Lo e’ tecnicamente. Non ho capito perche’ non ci hanno pensato prima ad arrestarlo. Se l’impresentabile e’ fatto cosi’ – ha concluso – vuol dire che impresentabile e’ una giustizia che non e’ capace di capire se uno merita di essere in galera o no. E’ un impresentabile che ha fatto un atto giudiziario che non aveva fondamento”.
Tutto questo è solo l’antipasto di un assessore che, come ha spiegato lui stesso, non è nenache tanto convinto di rimanere a lungo e che alle prossime elezioni politiche potrebbe lasciare la giunta regionale per rivestire altri più ambiti ruoli politici. “Se a Forza Italia verra’ attribuita la casella ai Beni culturali – ha detto Sgarbi – io teoricamente tra aprile e maggio potrei fare il Ministro ai Beni culturali. Questa e’ l’unica condizione indicata da Musumeci perche’ io me ne vada. Se divento senatore scelgo di fare l’assessore in Sicilia”.