Nel giorno dello sciopero dei lavoratori che operano sulle imbarcazioni che assicurano il collegamento con le isole minori della Sicilia, il sindacato Orsa rilancia le accuse nei confronti della Liberty Lines, la società di proprietà della famiglia Morace, già Ustica Lines, definendo “scellerata” la gestione dell’azienda da parte della dirigenza.
“I lavoratori hanno ormai da tempo perso la fiducia in questo management”, scrivono i rappresentanti sindacali in una nota. Sotto accusa “il cambio quasi mensile di Amministratore Delegato, che si sussegue tra figli, nipoti e pronipoti della famiglia Morace”. Il risultato, continuano, “non poteva portare che a questo disastro”.
L’Orsa lamenta ritardi nel pagamento degli stipendi, buste paga incomprensibili che impediscono ai lavoratori di controllare la rispondenza ai turni assegnati, alle indennità corrisposte e al conteggio delle ferie. E ancora giornate di lavoro massacranti di oltre 16 ore, pressioni psicologiche sistematiche e accordi contrattuali di secondo livello con “organizzazioni che non rappresentano più la maggioranza dei lavoratori”.
Dal canto suo Liberty Lines ieri era intervenuta per dire che “la presunta mancata puntuale corresponsione della retribuzione ai dipendenti è assolutamente infondata in quanto le spettanze salariali sono regolarmente erogate a tutti dipendenti nelle tempistiche previste da contratto”. Inoltre, “la Compagnia esprime il proprio rammarico per la scelta del Sindacato autonomo OR.SA. di ricorrere, per motivazioni peraltro infondate, allo strumento dello sciopero con relativo rischio di arrecare disagi ai passeggeri”.
Contro lo sciopero la società aveva presentato ricorso alla Commissione di Garanzia, organo di governo deputato a stabilire la legittimità degli scioperi. Questa però, scrive l’Orsa, “ha dichiarato lo sciopero proclamato per il 15 e 16 dicembre pv. legittimo nella forma e nelle motivazioni di fondo”.
La situazione, secondo l’organizzazione sindacale, è insostenibile anche in considerazione del fatto che il servizio viene garantito con sovvenzioni pubbliche. “I lavoratori non possono più sopportare, atteso che Liberty Lines svolge il servizio di trasporto da e per le isole minori della Regione Siciliana con denari totalmente pubblici che ammontano a circa 100 milioni di euro/anno, in parte con finanziamento regionale e parte con finanziamento statale, di fatto con i danari dei cittadini italiani”.