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Messina, Germanà: “Ha vinto una squadra contro l’arroganza. Salvini si è fidato di noi”

martedì 14 Giugno 2022

La serenata di Cateno De Luca sotto il balcone di Nino Germanà ha fatto un pezzo della storia della campagna elettorale. Sicuramente la scelta del parlamentare della Lega-Prima l’Italia di sostenere, in rotta con il centrodestra, Federico Basile, ha inciso sulla portata della vittoria al primo turno dell’ex direttore generale del Comune, con il 46% (anche se i dati non sono definitivi).

Due mesi dopo Germanà si gode la vittoria (la lista Prima l’Italia allestita in pochi giorni ha superato la soglia del 5%) e la telefonata di Salvini che sin dal primo giorno gli aveva lasciato libertà di decidere.

Voglio chiarire due cose: Basile era il candidato perfetto, l’ho sempre definito il sindaco uscente- spiega Germanà– Seconda cosa, Salvini ha lasciato scegliere il territorio. E’ questa la grandezza di un leader. Mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: decidi tu. E oggi la Lega è l’unico partito del centrodestra che in Sicilia ha vinto sia a Palermo che a Messina. Grazie alla mia decisione di non accettare l’arroganza dell’asse Genovese-Picciolo di imporre il loro candidato”.

Nei due settimane antecedenti alla serenata di Cateno a Germanà la coalizione del centrodestra è stata a lungo impegnata nel tiro alla fune sul nome del candidato sindaco. Lo stesso Germanà si era detto disponibile a scendere in campo in prima persona ed aveva avuto anche l’ok del segretario regionale Minardo e dello stesso Salvini. Le cose sono andate diversamente e si è consumata la rottura mentre nel frattempo sia Forza Italia che Fratelli d’Italia sposavano la candidatura di Maurizio Croce.

Sia chiaro, io non sono andato contro il centrodestra- prosegue il parlamentare– Io sono andato contro chi, a Messina, ha imposto a tutti gli alleati il nome che aveva scelto. Mi spiace che Fratelli d’Italia e Forza Italia se lo siano fatti imporre. E non lo dico perché Croce è stato assessore di Crocetta, ma perché non vive Messina. Vive a Roma, lavora a Palermo, non era il candidato adatto. L’ho detto anche a lui”.

La scelta di sostenere Basile è stata vista in un’ottica di laboratorio politico, come accordo tecnico e alternativa al centrodestra messinese, e se Cateno De Luca da Piazza Duomo ha lanciato la sfida per le Regionali: “L’era Musumeci è finita”, è chiaro che le decisioni di Salvini dovranno essere ponderate. Ieri Miccichè, ha lanciato l’assist a Cateno De Luca: “Con lui si deve dialogare”, perché la vittoria a Messina è stata una vittoria contro l’intero sistema dei partiti. Ma il centrodestra, già alle prese con fibrillazioni interne non potrà fare a meno di guardare cosa sta succedendo in riva allo Stretto.

Ripeto Basile è secondo me il candidato migliore- continua Germanà- Sapeva tutto e soprattutto garantisce la continuità. In questo Cateno è stato un vero stratega, ha scelto l’esatto opposto di lui, una figura che è quella che serve oggi alla città. Non dimentico che in passato c’erano le file dei cassonetti stracolmi di spazzatura e oggi la raccolta differenziata funziona e sto citando solo uno degli esempi. Cateno era il sindaco adatto negli anni scorsi, ora serve una persona come Federico”.

L’apporto della lista Prima l’Italia, con il 5,40% è stato importante non soltanto perché porterà in Consiglio comunale gli eletti, ma anche per la vittoria al primo turno.

I numeri contano ma la cosa più importante è che ha funzionato la squadra, noi siamo parte di una squadra. E aggiungo che abbiamo superato Forza Italia che la soglia la stanno raggiungendo per il rotto della cuffia e nel paragone con Fratelli d’Italia non sfiguriamo, perché quella lista è doppia, nata da candidati di Fratelli d’Italia e Diventerà Bellissima”.

La decisione di Germanà, che ha comportato polemiche nel partito e l’addio di alcuni esponenti come il segretario cittadino Nino Beninati, nonché la decisione di Antonio Catalfamo di inserire un candidato a supporto di Maurizio Croce (Roberto Cerreti che nel 2018 era con De Luca), alla luce delle urne è risultata vincente. E questo conterà sull’organizzazione della Lega a Messina (e anche in Sicilia). “Se il partito ha queste potenzialità si deve strutturarlo bene”.

Quanto a cosa farà la Lega alle regionali, se con o contro Cateno è presto per dirlo e Germanà non si sbilancia ma chiarisce: “Bisogna tenere conto di quanto Sicilia Vera sta facendo e Cateno De Luca è un leader regionale, non si può liquidare il fatto come una questione locale”.

 

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