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Insegnante morta a Gela dopo il vaccino, la famiglia chiede giustizia

martedì 15 Giugno 2021

“Crediamo che sussista una piena responsabilità della società produttrice del vaccino AstraZeneca, per aver colposamente omesso nelle note informative dello stesso farmaco gli effetti collaterali, quali le trombosi (polidistrettuale e trombocitopenia) occorsi a Zelia, che ne hanno provocato il decesso”.

E’ la denuncia dell’avvocato Valerio Messina, legale della famiglia di Zelia Guzzo, l’insegnante di 37 anni morta a Gela, dopo avere fatto il vaccino. Nei giorni scorsi la Procura di Gela ha chiuso l’indagine a carico dei medici e degli infermieri che hanno avuto in carico la donna.

Per i pm “non ci sono correlazioni di rilievo penale” tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e la morte dell’insegnante “imputabili a medici o sanitari che hanno avuto in cura la donna”.

L’inchiesta nei confronti di ignoti era per omicidio colposo. Lo scorso primo marzo era stato somministrato il vaccino all’insegnante, che è morta tre settimane dopo. Per domani mattina, alle 9.15, il marito, Andrea Nicola Nicosia, ha organizzato una manifestazione silenziosa di protesta davanti al Tribunale di Gela. La donna era madre di un bambino ancora in tenera età.

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