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Il diritto allo studio universitario, non è omogeneo in tutta Italia. In particolare, lo stanziamento pro-capite del governo nazionale a sostegno degli studenti varia a seconda delle regioni. In Sicilia, l‘Assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione guidato da Roberto Lagalla, ha adottato una strategia precisa per colmare questo gap.
Nello specifico, lo stanziamento pro-capite in euro del governo nazionale per il pagamento degli studenti idonei (Fonte: Presidenza Ersu Palermo su elaborazione dati Corte dei conti) vede le Marche al primo posto con 2.184 euro, seguite da Calabria 1.933, Toscana 1.922, Umbria 1.877, Sardegna 1.660, Friuli 1.592, Emilia-Romagna 1.581, Abruzzo 1.452, Piemonte 1.393, Puglia 1.443, Liguria 1.388, Basilicata 1.382, Lazio 1.233, Sicilia 1.219, Veneto 1.128, Val D’Aosta 1.184, Lombardia 1.011, Molise 995 e, fanalino di coda, la Campania con appena 437 euro.
La Sicilia si posiziona dunque al 14° posto tra le regioni italiane e, dal report presentato dall’Ersu in occasione della Prima giornata del diritto allo studio universitario, emerge la ragione che ha determinato il fatto che, fino all’anno 2020 molti studenti siciliani, non abbiano ottenuto la borsa di studio, nonostante ne avessero pieno diritto. Per questo motivo si è reso necessario l’intervento della Regione siciliana.
“Il governo Musumeci – dice Roberto Lagalla – si è impegnato a fondo per sostenere il diritto allo studio universitario e l’accesso degli studenti universitari alla continuità delle loro attività. Abbiamo erogato risorse a favore dei canoni d’affitto che durante il periodo di pandemia sono stati spesso un onere inutile ed improprio anche per quegli studenti siciliani che operano in altre università italiane”.
Fra i benefici erogati tra il 2019 e il 2020 si sottolinea il pagamento di tutti i contributi alloggio grazia alla misura regionale da 4 milioni di euro a cui va aggiunto il contributo straordinario Covid da 400 euro a tutti gli idonei non assegnatari (a cui si sommano altri 400 euro con la finanziaria regionale che portano il contributo totale a 800 euro a studente), le misure previste dal bando sussidi straordinari (con l’erogazione di 500.000 euro) e la gestione del bando di concorso per gli studenti siciliani che studiano all’estero (Misura regionale da 800 euro a studente per un totale di 4 milioni di euro).
Nel 2021, grazie all’utilizzo dei fondi europei, si è arrivati a un ulteriore passo in avanti. “Quest’anno, abbiamo raggiunto un risultato importantissimo: quello di consegnare a tutti coloro che ne avessero fatta richiesta il contributo dell’Ersu, di modo che in Sicilia la copertura delle borse di studio è stata pari al 100% delle richieste. Sono in corso ulteriori azioni degli Ersu per il sostegno alla residenzialità universitaria e in più, abbiamo sostenuto le università siciliane con contributi straordinari per l’edilizia leggera, per il potenziamento delle dotazioni informatiche a partire dai device individuali. Credo che, l’azione del governo sul piano delle università, sia stato un impegno intenso che non ha, nella compagine nazionale, molti altri esempi di questa natura dal momento che, in altre regioni ci si è limitati all’utilizzazione delle risorse nazionali senza intaccare quelle regionali. Abbiamo fatto una scelta diversa anche nell’ottica di recuperare un flusso di studenti e su questo c’è un ulteriore specifica misura. Gli studi universitari, la formazione di terzo livello costituisce in questa regione, uno degli strumenti cardine, un volano per recuperare la logica dello sviluppo e la prospettiva di una congrua ed opportuna e adeguate utilizzazione del Pnrr”, ha concluso l’assessore regionale all’Istruzione.