L’Assemblea regionale siciliana ha approvato la legge in materia edilizia, dopo lo stallo politico che si protrae in aula dal 20 settembre. Il semaforo verde è finalmente scattato per la nuova normativa che semplifica le procedure e fungendo da pungolo per una vera ripresa del comparto, importante segmento dell’economia siciliana.
L’iter di approvazione della proposta, che modifica ed integra il testo della legge regionale 16 del 2016, è stato particolarmente complesso, esitato dalla Commissione Ambiente lo scorso autunno e dopo infiniti emendamenti e continue riscritture solo oggi il parlamento siciliano è arrivato alla votazione finale.
La legge, migliorativa per molti aspetti rispetto alla disciplina vigente, è fondamentale anche perché permette il recepimento delle norme nazionali in conformità con quelle regionali e finalmente fa chiarezza su alcune fattispecie edilizie per le quali è consentito il recupero volumetrico. Inoltre, l’approvazione sancisce che tra gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia, subordinati al permesso di costruire, sono previsti quelli di riqualificazione urbana attraverso l’insediamento di attività commerciali o artigianali, tenendo conto anche delle sentenze della Corte Costituzionale in materia di sanatoria.
Le norme, che oggi hanno avuto il disco verde, prevedono la possibilità di realizzare interventi di manutenzione straordinaria necessari al frazionamento o accorpamento di edifici ubicati in zone agricole. Inoltre con un emendamento, a firma di Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc all’Ars, le regolarizzazioni delle concessioni edilizie, rilasciate in assenza di autorizzazione paesaggistica, si potranno ottenere se le istanze sono state presentate ai Comuni di competenza prima dell’apposizione del vincolo. Questa novità, che modifica l’art. 25 della legge regionale 16 del 2016, consentirà ai proprietari di beneficiare del bonus 110% in caso di ristrutturazione.
Bocciato, invece, per soli due voti contrari, l’emendamento aggiuntivo al ddl edilizia, su proposta di Giorgio Assenza, deputato regionale di Diventerà Bellisisma: 24 i contrari e 22 i favorevoli. Il testo prevedeva una sanatoria delle costruzioni abusive entro 150 metri dalla costa, una norma importante ai fini della formazione degli strumenti urbanistici generali di utilità per gli enti locali.
Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che si era espresso a favore di questa proposta, considerate le posizioni in bilico di migliaia di proprietari di immobili ubicati entro quel perimetro, ha detto dopo la votazione “Credo che oggi non abbiamo fatto un buon sevizio”, rivolgendosi ai deputati che hanno sostenuto il no alla norma.
Il si di Sala d’Ercole è arrivato anche per il ddl stralcio, esattamente l’articolo 20, votato come legge autonoma, sulla “nuova sanatoria edilizia”: 23 favorevoli e 22 contrari, considerato il voto sfavorevole di PD e M5S ai quali si aggiunge Elena Palmeri di Attiva Sicilia e portavoce dei Verdi all’Ars.
La norma di fatto prevede la possibilità di sanare i fabbricati realizzati in aree soggette a vincolo di inedificabilità relativa, laddove l’autorità competente preposta al controllo del rispetto del vincolo, (Genio Civile, Soprintendenze, il Corpo forestale, ecc), esprima parere favorevole.
Infatti, si ricorderà che la presidenza dell’Ars aveva deciso la scorsa settimana di separare l’articolo 20 dal resto del disegno di legge sull’edilizia anche alla luce del rischio di una possibile impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri, temendo che questa ipotesi avrebbe potuto bloccare ulteriormente il resto delle norme di settore contenute negli altri articoli del ddl.