Ieri, la prima riunione di Giunta guidata dal Presidente Renato Schifani all’Assessorato all’Economia, alla presenza del Dirigente generale e del Direttore delle finanze. Al centro dell’incontro le uscite e le entrate della Regione Siciliana, il rendiconto del 2021 e la manovra economica 2023-2025.
Il tema del “caro energia” è in cima all’azione di governo. “Il presidente ha chiesto che ci sia una importante riprogrammazione delle risorse strutturali a favore di famiglie e aziende. Un obiettivo che il Governatore mi ha dato come priorità”, ha detto il neo assessore all’Economia Marco Falcone.
Quest’anno, si punterà a mettere in campo i numeri necessari che guardino a una tenuta dei conti, cercando anche di dare ordine e regolarità agli strumenti finanziari, secondo quanto chiede la legge. Obiettivo: evitare di mandare la Regione in esercizio provvisorio e superare i rilievi della Corte dei Conti sui bilanci precedenti che mettono a rischio un miliardo di euro, contestando una mancanza di copertura del disavanzo per finanziare alcune spese irregolari, secondo i giudici contabili, nel bilancio 2020.
“Stiamo lavorando, lunedì avremo la pre-parifica sul rendiconto 2020, la parifica sarà il 3 dicembre alla Corte dei Conti. Nel frattempo, entro fine mese ritengo che possiamo portare i ddl di stabilità e di bilancio al presidente Schifani e ai colleghi assessori. Non si tratta di irregolarità– spiega l’assessore Falcone- c’è una diversità di vedute. Secondo la Corte dei Conti, il disavanzo che abbiamo, e che accede al rendiconto del 2020, non potevamo diluirlo in 10 anni, ma avremmo dovuto farlo in tre anni. Abbiamo fatto le nostre controdeduzioni accompagnate da una relazione molto dettagliata per dimostrare la bontà del nostro agire, di aver operato secondo quanto ci consente la norma”.
Dunque, il nuovo esecutivo dovrà dimostrare alla magistratura contabile che quello precedente ha ben operato e, a dicembre, la stessa si riunirà per decidere se parificare il bilancio 2020 della Regione oppure, cassarlo.