La sanità e i conti della Regione preoccupano il segretario regionale del PD Anthony Barbagallo. Il deputato dem – alla Camera e all’Ars, riservandosi più avanti di sciogliere il dubbio- non risparmia critiche né al governo Schifani né a quello romano, soprattutto in termini di manovra finanziaria.
“Ho fatto un sopralluogo all’ospedale di Caltagirone e sono molto preoccupato. Gli anni del Covid ci lasciano una disattenzione del governo regionale rispetto alla cura del territorio, la pandemia è stata anche un’occasione di investimento delle risorse. Abbiamo sempre meno medici, una sanità territoriale che funziona male. Basta fare un giro e vedere quanto sono lunghe le liste d’attesa anche per semplici esami ambulatoriali, e quanto sono complicate le attese ai pronto soccorso. Penso all’ospedale di Caltagirone con 4o mila accessi l’anno e con personale ridotto, e poi vedo altri pronto soccorso dove ci sono aree di influenza territoriale di qualche amico del governo di centrodestra che pullulano di medici. Sono peccati gravi in politica, non si può giocare con la salute delle persone. Assisto a discrepanze territoriali, abbiamo cittadini di serie A e cittadini di serie B, è insopportabile”.
“Mi appello al governo Schifani per fare un’operazione verità sui conti della Regione, ricordo la tattica del governo Musumeci per cui si rinviava di anno in anno per operazioni che celavano i reali conti. Dobbiamo fare una finanziaria oculate tagliare le cose meno importanti, e dare di più alle categorie deboli”.
L’attenzione è alta anche sul caro energia. Barbagallo, ha presentato nei giorni scorsi un emendamento alla manovra romana, al momento accantonato, “per andare incontro a chi, a causa della clausola di salvaguardia vigente, dal 2023 subirà costi esorbitanti al costo dell’energia e si troverà costretto a spegnere le luci per l’impossibilità di sostenere il prezzo dell’elettricità che in Sicilia arriverà a costare anche più di 20 volte rispetto alla Lombardia. La situazione è veramente grave e siamo molto preoccupati”. Una differenza di percentuale davvero alta “per via di un meccanismo perverso voluto dal governo Berlusconi circa 15 anni fa”. In Sicilia, il caro bolletta sta toccando “I comuni, le aziende pubbliche e molte imprese private siciliane, quello che serve è uno stanziamento vero da parte del governo nazionale”.
Ma cosa prevede Roma per la Regione? Ci si aspetta una manovra favorevole per noi siciliani- se consideriamo la sinergia istituzionale dovuta allo stesso colore politico dei due governi- o dobbiamo preoccuparci? Lo spiega il deputato dem alla Camera. “L’ultima iniziativa del governo Meloni prevede uno stanziamento di 890 milioni di euro per le società di serie A. E’ vergognoso. Con gli stessi soldi pagavamo il reddito di cittadinanza che passa da 12 a 6 mesi. C’è un problema grave che sta vivendo questo paese: l’inflazione arrivata alle stelle, una crisi lunghissima e il caro bolletta. Bisogna tendere la mano a chi sta peggio, fermare le diseguaglianze, garantire la giustizia sociale”.
Barbagallo è anche capogruppo del PD in Commissione Trasporti alla Camera, e anche sul caro voli mostra perplessità. “Abbiamo presentato interrogazione per capire l’intendimento del governo. Le tratte della continuità territoriale non hanno funzionato perché non hanno contribuito ad abbattere il costo dei biglietti- e mi riferisco ai voli da Comiso a Trapani- e credo che il modello a cui ispirarsi sia quello della Sardegna. L’UE e il governo nazionale non possono venire a raccontarci che siccome la Sicilia è vicina al continente per qualche kilometro, non può avere lo stesso biglietto a 60, 50, 40 euro, per poter viaggiare. Questa è una delle battaglie più significative”.