Il Parco Fluviale dell’Alcantara ha avviato la procedura che consentirà l’adesione e partecipazione ad un corso gratuito per l’acquisizione della qualifica di GAV “Guardia Ambientale di Vigilanza”, che consentirà di migliorare le condizioni di tutela dell’area naturalistica. A tal fine si è svolto un incontro tra il presidente del Parco dell’Alcantara, Renato Fichera e l’avv. Santo Primavera responsabile per la Sicilia Orientale della FSN “Fondazione Sorella Natura”, con l’interessamento del presidente nazionale Roberto Leoni.
“Il bando – spiega il presidente del Parco Fluviale dell’Alcantara, Fichera -, permetterà a chiunque di presentare domanda di partecipazione a un primo corso base online per l’idoneità a Guardia Ambientale di Vigilanza con l’inserimento nel Registro Ufficiale del Raggruppamento Nazionale G.A.V. Una volta acquisita l’idoneità potrà essere richiesto al Prefetto dell’area di residenza e/o all’Ente territoriale competente, il decreto di riconoscimento quale Pubblico Ufficiale ed entrare nel Nucleo Territoriale di competenza, che potrà operare autonomamente, secondo le direttive nazionali del raggruppamento nazionale guardie ambientali volontarie, d’intesa con gli Enti Territoriali e Nazionali di controllo ambientale”.
“Lo scopo di tale iniziativa – aggiunge Fichera – è quello di dotare il Parco di un Gruppo di Volontari “creato su misura” per le specifiche esigenze del territorio interessato a cui fare acquisire la qualifica di Pubblico Ufficiale da impiegare per la tutela dell’ambiente e la continua vigilanza dell’intera asta fluviale per porre finalmente la parola fine a tutti gli abusi di quanti ritenendo il sito a proprio uso e consumo continuano a usarlo come discarica e prelievi abusivi del prezioso liquido che vi scorre. Riteniamo di riuscire a creare un Gruppo Operativo del Parco di almeno venti soggetti già entro la fine dell’anno a cui affidare la continua vigilanza oltre che della fauna e della flora, anche per contrastare e reprimere con una azione di prevenzione il fenomeno delle discariche abusive, dei prelievi abusivi di acqua in superficie e nel sottosuolo e del buon funzionamento degli impianti di depurazione”.