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Taglio delle tasse, pensioni, superbonus e reddito di cittadinanza: la manovra di Draghi

mercoledì 20 Ottobre 2021

Un taglio delle tasse di circa 8 miliardi, come anticipo della riforma fiscale, e un fondo da un miliardo per ridurre le bollette di luce e gas. Il rifinanziamento del reddito di cittadinanza e del superbonus ma solo per i condomini e per le case popolari. Mentre è ancora incerta quale sarà la soluzione per il post quota 100 oggetto di trattativa con la Lega.

Il governo ha dato il via libera al Documento programmatico di bilancio che contiene lo scheletro della Manovra, che ha una base di partenza da 22-23 miliardi, pari a 1,2 punti di Pil, e sarà finanziata con l’extra deficit, ovvero la differenza tra l’indebitamento a livello tendenziale (quindi a politiche invariate) che secondo le stime del governo si ridurrà al 4,4% l’anno prossimo, e l’indebitamento programmatico fissato al 5,6% del Pil. Per ora solo la griglia di numeri da inviare a Bruxelles nelle prossime ore, associata all’elenco delle misure che comporranno la legge di bilancio vera e propria che sarà esaminata in una riunione successiva, forse alla fine della settimana, al rientro del premier Mario Draghi dal Consiglio europeo o direttamente quella dopo. Nei prossimi giorni dovrebbero essere convocate anche le parti sociali.

Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, presentando ai partiti di maggioranza il Dpb ha annunciato un intervento da 8 miliardi per il taglio delle tasse (Iv e Fi ne avevano chiesti 10) che sarà concentrato sulla riduzione del cuneo fiscale. Confindustria preme per un alleggerimento dell’Irap che non si riduca a una semplice sostituzione del tributo regionale con un’addizionale all’Ires. Ma al momento appare difficile e l’intervento sull’Irap dovrebbe essere rinviato alla delega fiscale. Tra le ipotesi al vaglio c’è la cancellazione del contributo Cuaf, la cassa unica assegni familiari, che costa circa 2 miliardi ed è a carico dei datori di lavoro. Ma è una misura che si incrocia con l’introduzione dell’assegno unico. Bisognerà infatti decidere se i datori di lavoro dovranno continuare a versare il contributo Cuaf destinato agli assegni al nucleo familiare oppure se queste risorse arriveranno da altrove. E il tutto dovrà essere inquadrato all’interno della riforma dell’Irpef che impatterà sul fisco familiare. L’obiettivo è di non penalizzare il ceto medio e di ridurre le tasse per le famiglie. Previsto anche il rinvio al 2023 della plastic tax e della sugar tax e il taglio dal 22% al 10% dell’Iva su prodotti assorbenti per l’igiene femminile.

L’intervento per il taglio delle tasse sarà accompagnato da un fondo da un miliardo per far fronte ai rincari di luce e gas. Per la copertura si ricorrerà a uno dei due miliardi già destinati dalla Nadef alla riforma del fisco, ai quali si andrebbero ad aggiungere altri 7 miliardi per il taglio delle tasse. In arrivo anche la proroga del superbonus al 2023 per i condomini e gli ex Iacp, gli istituti autonomi per le case popolari. Resteranno quindi esclusi gli immobili unifamiliari, le ville e le villette. Mentre gli altri incentivi per l’edilizia dovrebbero essere rifinanziati per tre anni.

Uno dei capitoli più spinosi è quello delle pensioni. Per il post quota 100, la misura bandiera della Lega per l’uscita pensionistica anticipata che sarà archiviata a fine 2021, Franco ha annunciato di voler ammorbidire il passaggio istantaneo dai 62 ai 67 anni, ovvero lo scalone che penalizzerà quei lavoratori che da gennaio del prossimo anno non potranno accedere a quota 100 e non hanno allo stesso tempo i requisiti per maturare la pensione di vecchiaia prevista dalla riforma Fornero. Tra le ipotesi sul tavolo una nuova finestra di flessibilità, ovvero quota 102, l’anticipo pensionistico con 64 anni di età e 38 di contributi, che sarà valida il prossimo anno e che diventerà quota 104 (66 anni di età e 38 di contributi) nel 2023. In aggiunta all’Ape sociale rafforzata, che sarà esteso di due anni. Ma la Lega fa muro. “Sulle pensioni ci sono diverse ipotesi in ballo, ma questa sera nessuna decisone su quota 100 e’ stata presa, cosi’ come chiesto dai ministri della Lega. Nei prossimi giorni si decideranno modalità e i tempi delle modifiche del sistema pensionistico. Escludo qualsiasi ritorno alla legge Fornero”, dice il ministro Giancarlo Giorgetti al termine del Cdm lasciando capire che la trattativa e’ ancora in corso.

Altro fronte caldo il reddito di cittadinanza. Appare ormai scontato una revisione della misura cavallo di battaglia dei 5 stelle su cui si e’ gia’ consumato lo scontro nella maggioranza. L’esecutivo pensa di rifinanziare lo strumento con un altro miliardo nel 2022 allineando il livello di spesa a quello del 2021. La nuova dote si andrebbe a sommare agli oltre 7,7 miliardi già previsti per il 2022: in totale la posta in Manovra per il sussidio sarebbe quindi di circa 8,8 miliardi l’anno prossimo. L’obiettivo è comunque un restyling della misura, rafforzando soprattutto il versante delle politiche attive, e rafforzando i controlli.

Sul fronte delle misure di politica sociale, il congedo di paternità di 10 giorni viene reso strutturale. Per la sanità arrivano altri 2 miliardi in ciascun anno fino al 2024. Nuove risorse sono destinate al fondo per i farmaci innovativi e alla spesa per i vaccini e farmaci per arginare la pandemia. Nuove risorse anche per gli enti locali per finanziare asili nido e manutenzione delle strade, e viene incrementato il Fondo per il Trasporto Pubblico Locale.

Aumenta anche la dotazione del Fondo di Finanziamento per l’Università e per la Scienza e viene creato un nuovo fondo per la ricerca applicata. Le borse di studio per gli specializzandi in medicina vengono portate in via permanente a 12.000 l’anno. E arriva la proroga fino a giugno dei contratti a tempo determinato stipulati dagli insegnanti durante l’emergenza Covid-19.

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