Fino a non troppi anni fa l’idea di vedere una delegazione di siciliani a Pontida era un ossimoro, ipotesi di fantapolitica. Roba da far venire un coccolone a Umberto Bossi. Invece non solo la delegazione siciliana a Pontida 2023 era nutrita ma era composta da amministratori, parlamentari nazionali e regionali con ruoli di governo e di guida nei comuni. La Lega salviniana si sta radicando anche nelle regioni meridionali e la Sicilia, numericamente, ha un peso specifico che ha spinto il ministro ai Trasporti ed alle Infrastrutture di concentrare parte delle sue sfide proprio nell’isola.
In gergo si potrebbe dire che Salvini dopo aver tolto la parola Nord dal partito sta “sdoganando” la Lega al Sud e le foto dell’edizione 2023 di una festa che era nata sul “sacro suolo” di Pontida (là dove nel 1167 i comuni lombardi si allearono contro Federico Barbarossa), con tanto di inno e bandiera Padana dimostrano quanta acqua sotto i ponti sia passata dal 1990 ad oggi. Un cambiamento voluto da Salvini e che si rispecchia anche nei risultati delle urne a livello regionale e locale in Sicilia. Se all’inizio gli elettori siciliano storcevano il naso memori degli slogan anti meridionalisti, e un politico che decidesse di aderire alla Lega era visto come un kamikaze e traditore della patria sicula, oggi non è più così. Anzi con l’aprirsi degli spazi all’interno del centrodestra sta diventando attrattiva e attiva nella “campagna acquisti”. Quindi niente giuramento di Pontida del popolo padano contro il potere romano né coreografia cara agli ortodossi bossiani (il fondatore non partecipa più al raduno dal 2017 e anche ieri non c’era così come molti del suo gruppo).
Fatto sta che nel pratone di Pontida c’erano proprio tutti, non solo siciliani ma anche calabresi, pugliesi, e campani a scattare foto di gruppo e selfie (anche con Marine Le Pen). I siciliani erano ben visibili con lo striscione per il Ponte sullo Stretto, opera simbolo sulla quale Salvini ha puntato sin dal primo giorno di governo. Dall’europarlamentare Annalisa Tardino (che è anche coordinatrice regionale del partito) fino a consiglieri comunali, sindaci e coordinatori locali, passando attraverso il vice presidente della Lega al Senato Nino Germanà, al vice presidente della Regione Luca Sammartino, all’assessore regionale Mimmo Turano, con la squadra al completo dei deputati Ars con Pippo Laccoto, Vincenzo Figuccia, Marianna Caronia e l’ultimo ingresso Salvatore Geraci. E c’è chi dice che all’Ars (oltre che nei singoli territori) il numero sia destinato a crescere.
Assente invece il deputato della Camera Nino Minardo, che già non aveva partecipato la scorsa settimana alla festa della Lega in Sicilia a Caltanissetta.
“Grazie ai militanti, agli organizzatori, a chi dalla Sicilia è arrivato fino al prato di Pontida per manifestare non solo la presenza della nostra regione, ma la voglia di lavorare, sempre, al servizio della libertà”ha scritto su Facebook Annalisa Tardino, europarlamentare uscente che punta alla riconferma. E a proposito delle Europee di giugno 2024 se la Tardino punta al bis si è “liberato” il posto dell’altra eurodeputata che nel 2019 era stata eletta con la Lega, Francesca Donato (passata alla Dc di Cuffaro). Il partito vuol mantenere due seggi, e non c’è dubbio che tra non molto scatterà il toto nomi.
Non sono un caso le parole di Luca Sammartino di rientro da Pontida: “C’è tanto da fare per la nostra terra, per i nostri diritti e per un futuro migliore. Entusiasmanti momenti di condivisione come quello di oggi ci dicono che siamo sulla giusta strada”.
Niente da fare per “l’incursione” di Cateno De Luca a Pontida che è stato stoppato dal questore per motivi di ordine pubblico. Il leader di Sud chiama Nord è rimasto quindi a Taormina dove ha assistito al concerto dei Pooh al teatro greco, (e forse ha dedicato a Salvini “Dammi solo un minuto” per spiegargli la sua posizione sull’autonomia differenziata).