La bella stagione è agli sgoccioli ma il clima si fa sempre più torrido nella Perla dello Ionio per la “guerra dei rifiuti” tra il Comune di Taormina e l’impresa che si occupa della raccolta rifiuti, la Tekra. La casa municipale chiede, infatti, la maxi-cifra di 4,8 milioni di euro di penalità all’impresa, che sin qui ha respinto tutte le contestazioni mosse dall’Amministrazione. Il sindaco Cateno De Luca e la Tekra sono ormai da mesi ai ferri corti, le parti si sono già “promesse” che andranno in tribunale per far valere le proprie posizioni.
Nei giorni scorsi, è stata liquidata alla ditta la fattura del mese di agosto per una spesa di 249mila 195 euro, relativa al servizio di pulizia meccanizzata e manuale delle strade e di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ma, in sostanza, non c’è disgelo all’orizzonte e, dopo una tregua di fine estate, e si va verso una sorta di “guerra di posizionamento”. Da una parte il Comune mette insieme le sue contestazioni nei confronti della ditta che gestisce il servizio di nettezza urbana, dall’altra la società prepara le sue contromosse e rivendica di aver operato nel rispetto del contratto di servizio a suo tempo firmato dopo l’aggiudicazione della gara d’appalto per l’Aro Taormina. Così il braccio di ferro tra le parti resta più che mai d’attualità e la resa dei conti si avvia alle aule di tribunale.
E adesso De Luca, a margine della sua relazione di inizio mandato, ha riportato in primo piano la contesa. “I fronti caldi sono tanti, non mi sono fatto intimorire e vado avanti per adempiere al mio compito di sistemare il disastro degli altri – ha spiegato De Luca -. Abbiamo ereditato un rapporto che ha portato a notificare alla società un documento di contestazione complessiva di decine di pagine con 4,8 milioni di euro di penalità, adesso la Tekra deve contro-dedurre e poi ci sarà la relativa azione”.
De Luca ha contestato alla ditta di “non aver fornito i servizi previsti dal contratto, dal mancato lavaggio delle strade alla mancata consegna dei mastelli”, e – sottolinea il sindaco – “tuttavia non c’era stata nessuna contestazione da parte del Comune”. “Non mi ha fatto piacere vedere i rifiuti in giro, quando agisci come un elefante in cristalleria le reazioni sono tante e di varia natura, comprese quelle all’interno del tuo staff, dove ci possono essere momenti di perplessità ma dico a tutti coloro che hanno scelto di stare al mio fianco, e quindi amministrare con certe modalità, che o ti fidi o ti affidi, perchè noi siamo coerenti con il mandato ricevuto dagli elettori, non sono stato eletto per mantenere ciò che ho ereditato. Il costo del servizio è sottodimensionato, la base d’asta era inadeguata. Questa situazione finirà male, chiederemo anche i danni di immagine”, ha aggiunto il sindaco.
L’impresa ha respinto, come detto, tutte le critiche mosse dal Comune, affermando di aver svolto correttamente il servizio, e, a sua volta, si è detta intenzionata a chiedere i danni, nei confronti del primo cittadino, definendone “teatrini” le accuse. L’azienda “ha abbia dato mandato ai propri legali di intraprendere tutte le iniziative necessarie per tutelare la propria immagine e la propria reputazione”.
La Tekra ha contestato “le modalità di comunicazione del sindaco”, bollandole come “finalizzate a “sbalordire” i followers piuttosto che a instaurare un dialogo costruttivo”. Su questo fronte, insomma, l’accusa altrettanto pesante è quella di “finti scoop a fini elettorali per offrire una visione distorta della realtà”.