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Lettere di dimissioni

Unime, Cuzzocrea: “Contro di me macchina del fango pianificata a discapito immagine Ateneo”

martedì 10 Ottobre 2023

La macchina del fango contro di lui per macchiare l’Università. Due lettere firmate da Salvatore Cuzzocrea per motivare la decisione di dimettersi (QUI). Una destinata agli studenti ed al personale dell’Università di Messina. Una seconda alla Conferenza dei Rettori. In entrambe spiega come nelle ultime settimane sia diventato uno “scudo” contro il quale finivano le bordate alla vigilia di un’elezione che dovrà portare al nuovo Rettore per il sessennio 2024-2030.

Un tiro che si è fatto sempre più alto al punto che proprio per tutelare l’istituzione Cuzzocrea ha fatto il passo indietro. “Sono io l’obiettivo, non posso lasciare che l’immagine dell’Ateneo venga colpita pur di abbattere me”.

La campagna mediatica quindi come strumentalizzazione elettorale in un clima sempre più pesante.

“Non posso consentire che questo attacco mediatico continui oltre a discapito dell’immagine del mio Ateneo. Dietro al mio operato e alle mie scelte ci sono tantissime persone che in questi anni non si sono risparmiate, che hanno lavorato giorno e notte, che hanno fermamente creduto che la nostra Università avesse notevoli margini di miglioramento. Non posso permettere che la campagna elettorale ruoti attorno alla mia figura. Non posso consentire che qualcuno continuamente metta in discussione ciò che a tutti è evidente: il nostro Ateneo è cresciuto negli ultimi sei anni anche e soprattutto grazie a tutti coloro che ci hanno creduto e non si sono mai risparmiati. L’orgoglio, l’unione di intenti, il senso di appartenenza hanno raggiunto, a mio avviso, l’apice nel periodo dell’Emergenza Covid. Mi auguro che ognuno di voi ritrovi lo stesso spirito e continui ad alimentare il senso di appartenenza e lo spirito di servizio. Per i motivi sopra esposti, sereno e consapevole del mio operato, nel rispetto dell’Istituzione, ma soprattutto nel rispetto del lavoro svolto dal personale che, a diverso titolo, ha contribuito alla crescita del nostro Ateneo, e ancor di più, nel rispetto di ognuno di voi e al fine di garantirvi quel clima sereno e accogliente secondo me indispensabile, ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni, scelta che deriva unicamente dal profondo rispetto che nutro per le Istituzioni e per il sistema Universitario Italiano che ho l’onore di rappresentare e per ciascuno di voi, per la mia famiglia e per me stesso”.

La lettera è indirizzata agli studenti ed alle studentesse ricordando come quest’anno si sia raggiunto il picco delle iscrizioni, buon segno nel termometro del benessere dell’Università ma anche l’acquisto di nuove strutture e l’ammodernamento di quelle esistenti, i concorsi che hanno portato ad un aumento di giovani ricercatori. Ricorda poi d’aver dovuto affrontare attacchi diretti e indiretti sin dall’inizio del mandato e lo ha fatto evitando di essere trascinato dalla macchina del fango.

Le persone che hanno lavorato al mio fianco conoscono bene il clima che ha accompagnato questi sei anni di rettorato, ma, tutti noi, abbiamo fatto squadra con il solo obiettivo di garantire un clima organizzativo sereno nei Dipartimenti, nelle strutture didattiche e amministrative che, a diverso titolo, fanno andare avanti una macchina molto complessa. Non è stato certamente un compito facile. Non immaginavo però che, una parte, sia pure minoritaria, piuttosto che rappresentare le legittime perplessità o le diverse opinioni, con le modalità previste dai diversi regolamenti e/o durante le sedute del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione avrebbe dedicato tempo ed energie col solo fine di screditare l’immagine dell’Ateneo e del Rettore. Un loro diverso contributo sarebbe stato più utile ed efficace se reso nella corretta dialettica istituzionale”.

E l’essere diventato bersaglio elettorale nonostante il suo mandato sia scaduto è tema anche della seconda lettera, indirizzata alla Crui evidenziando come proprio l’essere diventato presidente ha acuito la conflittualità in atto.

Ho dovuto registrare negli ultimi mesi un progressivo e sempre più violento attacco alla mia persona e all’Istituzione da me rappresentata. La mia designazione quale Presidente della Crui ha certamente acuito condotte e azioni finalizzate ad alterare la dialettica e il confronto all’interno dell’Istituzione Accademica investendo un terreno di facile presa mediatica. L’inopinata e illegittima richiesta di indizioni dell’elezioni è stato il primo segnale di tale campagna che deve ritenersi ‘pianificatà anche con sortite temporalmente calibrate e oltremodo ingenerose. Tale strategia, che è chiaramente scevra da ogni rispetto e attenzione per le Istituzioni tutte, mi ha imposto di fare quanto oggi in mio potere per garantire una immediata difesa e serenità all’intero sistema Universitario. Sono certo che, così chiarita, la mia decisione sarà da Voi compresa».

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