La prima sezione della Corte d’appello di Palermo, presieduta da Mario Conte, ha confermato una sola condanna nel processo per mafia, estorsione e spaccio di droga nei quartieri palermitani Tommaso Natale, San Lorenzo e Zen. L’unico condannato è stato Fabio Chianchiano a cui la pena è stata ridotta da 12 a 8 anni.
Scagionati anche in appello Baldassare Migliore, difeso dagli avvocati Tommaso De Lisi e Teresa Todaro, Francesco La Barbera, avvocato Pietro Piazza, Vito Scarpitta, avvocato Carmelo Ferrara, Tommaso Contino, e Salvatore D’Urso difesi dall’avvocato Raffaele Bonsignore, Giuseppe Calvaruso e Sandro Diele difesi dall’avvocato Rosanna Vella, Salvatore Amato, avvocato Giuseppe Giambanco, Vincenzo De Lisi, avvocato Emanuele Manfredi, Francesco Di Noto avvocato Rosa Garofalo. Il processo che traeva origine dal processo Apocalisse. E’ stata confermata l’assoluzione in primo grado decisa dal gup Claudia Rosini.
L’inchiesta antimafia era nata dalle dichiarazioni dell’ex reggente del mandamento, Silvio Guerrera, diventato collaboratore di giustizia, e che è stato condannato assieme ad altri 6 imputati in uno stralcio del processo. Aveva svelato gli affari del clan di Tommaso Natale sulle estorsioni e sullo spaccio di droga.
Una parte del processo in primo grado si era chiusa con pensanti condanne. Il processo di appello, per questa trance dell’inchiesta, è ancora in corso.