Si è svolta a Palazzo d’Orléans la conferenza stampa del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, con l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini e il presidente di Rfi (rete ferroviaria italiana), Dario Lo Bosco. Le infrastrutture e l’apertura dei cantieri sulla nostra Isola sono sempre i temi più caldi trattati.
Si ha una grande fiducia nelle imprese che ad oggi operano in Sicilia per la realizzazione degli investimenti in infrastrutture, e la Regione si è imposta come grande guardiano. Questo è quanto detto dal presidente Schifani. “Stiamo vivendo una primavera che ci consentirà di giungere a un’estate di miglioramento dei trasporti. Oggi siamo qui per fare un primo punto, non siamo arrivati a metà strada ma è un primo punto per dimostrare, dire e spiegare ai siciliani, in particolare modo l’impresa, cosa si sta facendo perché il percorso già è partito, continuerà naturalmente, così come continueranno i lavori con estrema precisione perché siamo convinti che verranno rispettati tutti i tempi, entro dicembre 2027“. Al momento sono in corso lavori per 11,5 miliardi di euro. “Non ricordo interventi così massicci da parte del governo nazionale“.
“Vigileremo sul rispetto dei tempi che saranno quelli del Pnrr, quindi non facilmente derogabili“, ha aggiunto Renato Schifani.
L’amministratore delegato del gruppo multinazionale italiano Webuild, Pietro Salini, che opera nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria civile per ciò che riguarda dighe, impianti idroelettrici, opere idrauliche, ferrovie, metropolitane, aeroporti e autostrade ha commentato la questione che riguarda il Ponte sullo Stretto. “Leggo di timori e preoccupazioni. Resisterà al vento? Starà in piedi? Mentre se ne parla nel mondo sono stati già costruiti 5 ponti col sistema studiato per il Ponte di Messina. Le persone che non si occupano di ingegneria possono stare tranquille, c’è gente che si sta occupando di questi problemi“.
Spesso si sente dire che c’è la necessità di fare altro prima del ponte sullo Stretto, “questo altro in Sicilia si sta facendo, non c’è altra regione in Italia con un volume di investimenti così gigantesco per le infrastrutture, solo noi stiamo gestendo 8 miliardi di euro“.
Inoltre, la Regione si sta adoperando per la realizzazione di appositi protocolli di legalità per dare trasparenza. “Non si può semplicemente dire che nella realizzazione del Ponte sullo Stretto ci possono essere problemi legati alla legalità: può accadere qui e dappertutto. I problemi vanno gestiti insieme dal sistema delle imprese e dai corpi dallo Stato: non abbiamo timori da questo punto di vista“. Così l’amministratore Pietro Salini.
“Il Ponte è una enorme opportunità per dimostrare al mondo che le nostre capacità ingegneristiche e la nostra capacità di sognare possono essere trasformate in realtà“, ha aggiunto.
I tempi dei lavori risulta essere rispettato, questo è quanto aggiunge Dario Lo Bosco, il presidente di Rfi (rete ferroviaria italiana). Ci sono circa 17,6 miliardi già finanziati, un lavoro di sinergia svolto con il presidente della Regione. “I fondi del Pnrr son assolutamente al sicuro, i presidi di legalità sono al massimo. Con Salvini e Rixi abbiamo come mantra il rispetto assoluto dei programmi”.
Una rigenerazione della rete regionale, quindi. Già da tempo erano iniziati i lavori di collegamento per facilitare il trasporto integrato delle merci tra Palermo, Catania e Messina, adesso è tempo di arrivare al traguardo. Il tutto con una cerniera strategica del ponte che possa consentire il collegamento ai corridoi europei, un lavoro che riesca a collegare l’Isola con il resto del mondo. “È una rivoluzione copernicana“.